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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6200 del 21 giugno 1993
«La contravvenzione di deturpamento o alterazione di bellezze naturali (nella specie sistemazione di un cartellone pubblicitario stradale) ha natura di reato permanente, poiché la condotta non si esaurisce con la sistemazione dell'ostacolo alle...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 248 del 12 gennaio 1993
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 734 c.p. è demandato sempre al giudice penale l'accertamento della sussistenza della distruzione o alterazione delle bellezze naturali dei luoghi soggetti alla speciale protezione dell'autorità,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10956 del 13 novembre 1992
«Il reato di cui all'art. 734 c.p. è di danno concreto, poiché la norma postula il deturpamento o l'alterazione delle bellezze naturali, indipendentemente dal nulla osta paesistico. La relativa valutazione è riservata al motivato apprezzamento dei...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46992 del 3 dicembre 2004
«Per la sussistenza del reato di cui all'art. 734 c.p., non è necessario che l'alterazione del luogo protetto abbia carattere primario, ma la condotta di deturpamento può anche essere successiva ad altri fatti, sempre che il giudice motivi...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32125 del 23 luglio 2004
«Il reato di cui all'art. 734 c.p. (distruzione e deturpamento delle bellezze naturali), si configura in presenza di un effettivo e grave danno ambientale, che risulta anche da una diversa destinazione (lottizzazione) impressa all'opera rispetto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15299 del 30 marzo 2004
«In tema di tutela del patrimonio paesistico ed ambientale, ai fini della applicabilità della ipotesi contravvenzionale di cui all'art. 734 c.p., l'accertamento della sussistenza della distruzione o alterazione delle bellezze naturali dei luoghi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14433 del 24 marzo 2004
«In materia di tutela del patrimonio paesistico ed ambientale, gli interventi su beni tutelati previamente assentiti dal provvedimento autorizzatorio dell'autorità preposta alla tutela del vincolo non possono integrare il reato di cui all'art. 734...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40267 del 28 novembre 2002
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 734 c.p., distruzione o deturpamento di bellezze naturali, non è sufficiente una qualsiasi alterazione naturalistica del sito in questione, ma è necessario che quella specifica alterazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 107 del 3 marzo 1997
«In tema di coltivazione di cave la competenza esclusiva riconosciuta alla regione dallo statuto speciale della Regione Siciliana (art. 14 lett. f, e lett. h) non menoma le competenze del giudice penale in materia di tutela ambientale. Per tale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1777 del 17 maggio 1996
«In materia di esercizio di cave in zone sottoposte a vincolo ai sensi della L. 8 agosto 1985, n. 431 il fatto che la cava sia in attività da lungo tempo (nel caso di specie dal 1961) non è sufficiente ad escludere di per sè la sussistenza delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3125 del 27 marzo 1996
«In presenza di un provvedimento dell'autorità amministrativa cui compete la gestione del vincolo posto a protezione del bene ambientale, le opere autorizzate non possono integrare il reato di cui all'art. 734 c.p., perché l'autorizzazione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 72 del 10 gennaio 1994
«Attesa la natura del reato permanente, in cui la condotta e l'evento si presentano come un complesso unitario sostenuto dalla volontà di protrarre nel tempo la violazione, le cause estintive del reato operano sullo stesso soltanto se la permanenza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6844 del 20 giugno 1991
«Ai fini della sussistenza della contravvenzione di cui all'art. 1, sexies L. 8 agosto 1985, n. 431, in tema di tutela delle zone di particolare interesse ambientale, non può parlarsi o è comunque irrilevante, di inesistenza assoluta di danno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3852 del 6 aprile 1991
«In tema di distruzione o deturpamento di bellezze naturali, l'art. 734 c.p. adotta la tecnica del rinvio formale non ricettizio ad altra fonte, che fornisce le regole di qualificazione della distruzione o deturpamento di quella specie di beni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2710 del 1 marzo 1991
«In tema di configurabilità del reato di deturpamento di bellezze naturali, di cui all'art. 734 c.p., l'eventuale precedente violazione dei valori paesaggistici da parte di terzi non vale ad escludere la lesione dell'interesse pubblico tutelato dal...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2420 del 12 marzo 1997
«In tema di cosiddetto condono edilizio, la contravvenzione di cui all'art. 734 c.p. è estinta per il pagamento dell'oblazione, seguito dal rilascio della concessione e dell'autorizzazione paesaggistica. La natura di reato di danno non è di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5584 del 11 giugno 1997
«Costituisce maltrattamento la detenzione di gatti in piccole gabbie, poiché essa priva l'animale della possibilità di movimento e di espansione, se non al prezzo di sofferenza; sussiste una situazione di sofferenza ingiustificata nel caso di cani...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6122 del 27 aprile 1990
«La Convenzione europea sulla protezione degli animali nei trasporti internazionali, firmata a Bonn il 12 luglio 1973, ratificata anche dall'Italia, contiene dei principi che devono trovare applicazione anche nei trasporti nazionali: l'obbligo di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3565 del 21 marzo 1987
«La norma contenuta nell'art. 727 c.p. (maltrattamenti di animali) non punisce l'uccisione di animali, ma l'incrudelimento e le torture non necessarie usate verso di essi, e quindi, in caso di morte, la sua provocazione mediante gravi sofferenze...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2852 del 22 gennaio 2014
«Integra il reato previsto dall'art. 727 cod. pen. il comportamento, anche colposo, di completo abbandono di animali allevati in libertà se sia tale da determinare per gli stessi condizioni di vita incompatibili con la loro natura. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18892 del 13 maggio 2011
«Integra la contravvenzione di abbandono di animali (art. 727, comma primo, c.p.) non solo la condotta di distacco volontario dall'animale, ma anche qualsiasi trascuratezza, disinteresse o mancanza di attenzione verso quest'ultimo, dovendosi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 44287 del 28 novembre 2007
«Configurano il reato di maltrattamenti di animali, anche nella formulazione novellata di cui all'art. 727 c.p., non soltanto quei comportamenti che offendono il comune sentimento di pietà e mitezza verso gli animali destando ripugnanza per la loro...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2774 del 24 gennaio 2006
«In tema di reati contro il sentimento per gli animali, la interpretazione dell'ambito applicativo dell'art. 727 c.p., nel testo precedente le modifiche introdotte dalla L. 20 luglio 2004 n. 189, con particolare riferimento all'ipotesi della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37878 del 24 settembre 2004
«L'utilizzo di buoi per una gara di velocità di carri trainati dagli animali stessi, che vengono lanciati in una corsa sfrenata attraverso la stimolazione con pungoli e bastoni acuminati, costituisce una condotta di incrudelimento che integra gli...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 43230 del 20 dicembre 2002
«Costituisce incrudelimento senza necessità nei confronti di animali, suscettibile di dare luogo al reato di cui all'art. 727 c.p., ogni comportamento produttivo nell'animale di sofferenze che non trovino giustificazione nell'insuperabile esigenza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34396 del 21 settembre 2001
«Non integra il reato di cui all'art. 727 c.p. (maltrattamento di animali), neppure sotto la forma dell'abbandono, la consegna di un cane presso le strutture comunali di ricovero per cani sul falso presupposto che l'animale non sia il proprio, ma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12910 del 11 dicembre 1998
«Integra il reato di cui all'art. 727 c.p., nella nuova formulazione introdotta con la legge 22 novembre 1993, n. 473, che tutela l'animale inteso come essere vivente, la uccisione degli animali con le tagliole ed i lacci; infatti i lacci uccidono...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 601 del 29 gennaio 1997
«Allorquando il reato di maltrattamento di animali viene in evidenza con riferimento a comportamenti che costituiscono l'esercizio di pratiche venatorie, occorre tener conto, oltre che della norma di cui all'art. 727 c.p., come modificato dalla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1208 del 2 febbraio 1994
«L'art. 727 c.p. tutela l'animale, come essere vivente, da tutte quelle attività dell'uomo, che possano comportare l'inflizione di un dolore, che superi la normale soglia di tollerabilità. Rientrano nella fattispecie tutte quelle condotte, che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8996 del 9 settembre 1986
«Nell'ipotesi di giudizio per maltrattamenti di animali, è legittima la costituzione di parte civile dell'«Unione amici del cane e del gatto», in persona del suo presidente. A detto ente è infatti riconosciuto l'interesse alla tutela di beni che le...»