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              Cassazione civile, Sez. II,              sentenza n. 8695 del 28 marzo 2019
            
          
          
«Nei giudizi promossi dall'amministratore a tutela delle parti comuni, l'intervento del singolo condomino si connota come intervento adesivo autonomo, ovvero quale costituzione di una delle parti originarie in senso sostanziale, determinatasi a far...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. II,              sentenza n. 5402 del 25 febbraio 2019
            
          
          
«Nell'interpretazione della domanda giudiziale il giudice del merito incontra un duplice ordine di limiti, consistente nel rispetto del principio della corrispondenza tra il chiesto ed il pronunciato e nel divieto di sostituire d'ufficio un'azione...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. II,              ordinanza n. 5153 del 21 febbraio 2019
            
          
          
«Il giudice ha il potere-dovere di qualificare giuridicamente i fatti posti a base della domanda o delle eccezioni e di individuare le norme di diritto conseguentemente applicabili, anche in difformità rispetto alle indicazioni delle parti,...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. Lavoro,              sentenza n. 25690 del 11 ottobre 2019
            
          
          
«Nel giudizio di risarcimento del danno derivante da fatto illecito, costituisce violazione della regola della corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato, di cui all'art. 112 c.p.c., il prescindere, travalicandole, dalle specifiche indicazioni...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. II,              ordinanza n. 2060 del 24 gennaio 2019
            
          
          
«Incorre nel vizio di ultrapetizione la sentenza del giudice del merito che pronunci su una domanda sulla quale vi sia stata rinuncia, tanto se intervenuta nel giudizio di primo grado, quanto in quello d'appello.»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. VI,              ordinanza n. 7868 del 20 marzo 2019
            
          
          
«La circostanza che l'attore abbia erroneamente qualificato il tipo di pregiudizio non patrimoniale di cui chiede il risarcimento non è ostativa all'accoglimento della domanda, se di quel pregiudizio, intrinsecamente connesso alla situazione data,...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 2995 del 10 febbraio 2006
            
          
          
«Nel  giudizio  di  accertamento  della  proprietà pubblica di beni archeologici in possesso di privati, il  ritrovamento  o  la  scoperta  dei  beni  stessi  in  data anteriore  all'entrata  in  vigore  della  legge  n.  364  del 1909,...»
         
              - 
          
            
              Consiglio di Stato, Sez. VI,              sentenza n. 5950 del 18 dicembre 2017
            
          
          
«Lo  stato  di abbandono  di  un  bene di per sé non osta  alla  dichiarazione  di  interesse  artistico,  storico, archeologico o etnoantropologico, potendo un manufatto in condizione  di  degrado ben costituire oggetto di tutela...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              sentenza n. 14177 del 12 luglio 2016
            
          
          
«Il proprietario del terreno temporaneamente occupato a fini di ricerca archeologica, senza l'emissione del relativo decreto, non può invocare l'integrale reintegrazione del pregiudizio subito, poiché,  in  ragione  del  superiore  interesse  della...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. III,              ordinanza n. 34158 del 20 dicembre 2019
            
          
          
«Il principio "iura novit curia", laddove eleva a dovere del giudice la ricerca del "diritto", si riferisce alle vere e proprie fonti di diritto oggettivo, cioè a quei precetti contrassegnati dal duplice connotato della normatività e della...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. VI-2,              ordinanza n. 31402 del  2 dicembre 2019
            
          
          
«La valutazione della condotta processuale del convenuto, agli effetti della non contestazione dei fatti allegati dalla controparte, deve essere correlata al regime delle preclusioni, che la disciplina del giudizio ordinario di cognizione connette...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. Lavoro,              sentenza n. 21460 del 19 agosto 2019
            
          
          
«Il principio di non contestazione opera rispetto ai fatti costitutivi, modificativi o estintivi del diritto azionato e non anche in relazione a fattispecie, come quella del diritto al risarcimento danno (nella specie danno biologico da esposizione...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. VI,              ordinanza n. 3680 del  7 febbraio 2019
            
          
          
«Nel vigore del novellato art. 115 c.p.c., a mente del quale la mancata contestazione specifica di circostanze di fatto produce l'effetto della "relevatio ad onere probandi", spetta al giudice del merito apprezzare, nell'ambito del giudizio di...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. VI,              ordinanza n. 13715 del 22 maggio 2019
            
          
          
«Il ricorso alle nozioni di comune esperienza attiene all'esercizio di un potere discrezionale riservato al giudice di merito, il cui giudizio circa la sussistenza di un fatto notorio può essere censurato in sede di legittimità solo se sia stata...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. II,              ordinanza n. 21187 del  8 agosto 2019
            
          
          
«In tema di procedimento civile, sono riservate al giudice del merito l'interpretazione e la valutazione del materiale probatorio, il controllo dell'attendibilità e della concludenza delle prove, la scelta, tra le risultanze probatorie, di quelle...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. II,              sentenza n. 18025 del  4 luglio 2019
            
          
          
«Le sommarie informazioni assunte durante la fase delle indagini preliminari, ritualmente acquisite nel contraddittorio delle parti, sono liberamente valutabili nel giudizio civile ai sensi dell'art. 116 c.p.c., non essendo a tal fine necessario...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. VI-1,              ordinanza n. 20255 del 25 luglio 2019
            
          
          
«Le dichiarazioni rese dall'imputato nel dibattimento penale sono soggette al libero apprezzamento del giudice civile e non possono integrare una confessione giudiziale nel giudizio civile, atteso che questa ricorre, ai sensi dell'art. 228 c.p.c.,...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. III,              ordinanza n. 19521 del 19 luglio 2019
            
          
          
«Il giudice di merito, in mancanza di qualsiasi divieto di legge, oltre che utilizzare prove raccolte in diverso giudizio fra le stesse o altre parti, può anche avvalersi delle risultanze derivanti da atti di indagini preliminari svolte in sede...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. III,              sentenza n. 16893 del 25 giugno 2019
            
          
          
«Il giudice civile investito della domanda di risarcimento del danno da reato ben può utilizzare, senza peraltro averne l'obbligo, come fonte del proprio convincimento le prove raccolte in un giudizio penale definito con sentenza passata in...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. III,              sentenza n. 16916 del 25 giugno 2019
            
          
          
«Nel giudizio civile di rinvio ex art. 622 c.p.p. si determina una piena "translatio" del giudizio sulla domanda, sicché la Corte di appello competente per valore, cui la Cassazione in sede penale abbia rimesso il procedimento ai soli effetti...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. I,              ordinanza n. 22979 del 16 settembre 2019
            
          
          
«Non viola il principio dell'obbligatorietà dell'uso della lingua italiana negli atti processuali il provvedimento del giudice (nella specie, decreto di diniego di riconoscimento della protezione internazionale a rifugiato) che rechi in motivazione...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. III,              ordinanza n. 2331 del 29 gennaio 2019
            
          
          
«Nel giudizio di legittimità, il principio della obbligatorietà della lingua italiana, previsto dall'art. 122 c.p.c. con riferimento ai soli atti processuali in senso stretto, nel caso di produzione di documenti redatti in lingua straniera va...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. VI,              ordinanza n. 16195 del 17 giugno 2019
            
          
          
«L'omessa o inesatta indicazione del nome di una delle parti nell'intestazione della sentenza ne comporta la nullità, se riveli l'irregolarità del contraddittorio o generi incertezza circa i soggetti ai quali si riferisce la decisione, e mero...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. Lavoro,              sentenza n. 13532 del 20 maggio 2019
            
          
          
«Il mancato buon esito della comunicazione telematica di un provvedimento giurisdizionale dovuto alla saturazione della capienza della casella PEC del destinatario è evento imputabile a quest'ultimo; di conseguenza, é legittima l'effettuazione...»
         
              - 
          
            
              Consiglio di Stato, Sez. VI,              sentenza n. 813 del  1 febbraio 2019
            
          
          
«Nella  motivazione  del  diniego  di  autorizzazione paesaggistica,  l'Amministrazione  non  può  limitarsi ad  esprimere  valutazioni  apodittiche  e  stereotipate, ma  deve  specificare  le  ragioni  del  diniego,  ovvero esplicitare i motivi...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. Lavoro,              ordinanza n. 16601 del 20 giugno 2019
            
          
          
«In tema di notificazione a mezzo posta, la prova del perfezionamento del procedimento notificatorio nel caso di irreperibilità relativa del destinatario deve avvenire - in base ad un'interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 8 della...»
         
              - 
          
            
              Cassazione civile, Sez. V,              ordinanza n. 6102 del  1 marzo 2019
            
          
          
«Nel processo tributario, come in quello civile, il provvedimento di rimessione in termini, reso sia ai sensi dell'art. 184 bis c.p.c., che del vigente art. 153, comma 2, c.p.c., presuppone una tempestiva istanza della parte che assuma di essere...»
         
              - 
          
            
              Corte costituzionale,               sentenza n. 249 del 24 luglio 2009
            
          
          
«Sono  inammissibili  le  questioni  di  legittimità costituzionale degli artt. da 196 a 200, del D.Lgs. 3 aprile 206, n.  152,  in  relazione  all'art.  118  Cost.,  in  quanto  tali norme  determinerebbero  una  compressione  delle potestà...»
         
              - 
          
            
              Corte costituzionale,               sentenza n. 225 del 22 luglio 2009
            
          
          
«Non  sono  fondate  le  questioni  di  legittimità costituzionale  dell'art.  3,  comma  2,  del  D.Lgs.  3 aprile 2006, n. 152 - che attribuisce al Governo il potere di  modificare e  integrare  i  regolamenti  di  attuazione  ed esecuzione in...»
         
              - 
          
            
              Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana,               sentenza n. 693 del 24 dicembre 2002
            
          
          
«L'art. 3  del  D.Lgs.  n.  39  del  1997,  attuativo  della direttiva  CEE  90/313,  a  mente  del  quale  "le  autorità pubbliche  sono  tenute  a  rendere  disponibili  le informazioni  relative  all'ambiente  a  chiunque  ne  faccia richiesta,...»