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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1043 del 17 gennaio 2019
«In tema di responsabilità di una casa di cura, l'acquisizione del consenso informato del paziente, da parte del sanitario, costituisce prestazione altra e diversa rispetto a quella avente ad oggetto l'intervento terapeutico e si pone come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26806 del 27 maggio 2008
«Mentre l'art. 147 cod. pen. prevede la facoltà di ordinare il differimento della esecuzione della pena nei confronti di chi si trovi in condizioni di grave infermità fisica, l'art. 148 cod. pen. invece impone al giudice l'obbligo di ordinare il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37615 del 28 gennaio 2015
«L'insorgenza di una patologia di tipo esclusivamente psichiatrico determina l'applicabilità della disciplina prevista dall'art. 148 cod. pen. - che impone al giudice l'obbligo di ordinare il ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario o in casa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14260 del 28 gennaio 2016
«La misura di sicurezza della libertà vigilata può essere applicata, in luogo della misura dell'assegnazione ad una casa di cura e di custodia, anche nei confronti del condannato affetto da vizio parziale di mente, se in concreto detta misura sia...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, ordinanza n. 34091 del 28 aprile 2011
«La misura di sicurezza della libertà vigilata applicata per effetto della dichiarazione di abitualità nel reato non può essere sostituita, per sopravvenuta infermità psichica, con la misura del ricovero in casa di cura e custodia, essendo...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 27190 del 21 ottobre 2024
«Nel caso di collocamento del beneficiario in casa di cura, ove non ricorra prova della natura non transitoria del ricovero e della volontà dello stesso di ricollocare ivi il centro dei propri interessi e delle proprie relazioni personali, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 20034 del 22 luglio 2024
«In tema di separazione consensuale, gli accordi dei coniugi hanno un contenuto essenziale, volto ad assolvere ai doveri di solidarietà coniugale per il tempo immediatamente successivo alla separazione, cui può aggiungersi uno eventuale,...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 2536 del 26 gennaio 2024
«In tema di contributo al mantenimento dei figli, che si caratterizza per la sua bidimensionalità, da una parte, vi è il rapporto tra i genitori ed i figli, informato al principio di uguaglianza, in base al quale tutti i figli - indipendentemente...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 9435 del 9 aprile 2024
«Nel quantificare l'ammontare del contributo dovuto dal genitore non collocatario per il mantenimento del figlio, deve osservarsi il principio di proporzionalità, il che richiede una valutazione comparata dei redditi di entrambi i genitori nonché...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 14371 del 23 maggio 2024
«Il principio di proporzionalità – che l'art. 316-bis cod. civ. fissa in linea generale in materia di concorso nel mantenimento, a prescindere dal fatto che i figli siano minorenni o maggiorenni e fino a quando tale obbligo perduri, ex art....»
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Cassazione civile, Sez. V, ordinanza n. 11095 del 28 aprile 2025
«...del de cuius o in comunione tra costui e il coniuge superstite. Tale diritto non sorge se l'abitazione è in comunione con terzi, rendendo inapplicabile l'intento del legislatore di assicurare al coniuge superstite il godimento pieno del bene.»