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Diritto processuale penale -

L'utilizzabilità nel processo penale dei risultati probatori acquisiti nell'ambito di attività ispettive o di vigilanza

AUTORE:
ANNO ACCADEMICO: 2022
TIPOLOGIA: Laurea liv. I
ATENEO: Universitas Mercatorum
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
La tesi esamina la questione dell'ammissibilità, nel procedimento penale, delle prove raccolte durante attività ispettive o di vigilanza condotte da autorità amministrative. In particolare, si focalizza sull'applicazione dell'articolo 220 delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale, che stabilisce l'obbligo di osservare le norme del codice quando, nel corso di tali attività, emergono indizi di reato. L'analisi si estende alle interpretazioni giurisprudenziali riguardanti le conseguenze della violazione di tale obbligo, evidenziando due orientamenti principali: la nullità degli atti compiuti senza rispettare le disposizioni procedurali penali; l'inutilizzabilità dei risultati probatori ottenuti in violazione delle garanzie previste. La tesi approfondisce, inoltre, la distinzione tra le attività di campionamento e quelle di analisi, sottolineando come, nel caso di analisi tecniche specifiche, le garanzie difensive debbano essere applicate anche in assenza di indizi di reato preliminari, qualora dall'esito delle analisi possa emergere una notizia di reato. Infine, si evidenzia che la violazione delle disposizioni non comporta automaticamente l'inutilizzabilità delle prove, essendo necessario che tale sanzione sia espressamente prevista dalle norme processuali e che l'incidenza delle violazioni sia adeguatamente dimostrata.

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