AUTORE:
Vittoria Passarini
ANNO ACCADEMICO: 2019
TIPOLOGIA: Laurea liv. I
ATENEO: Universitą degli Studi di Verona
FACOLTÀ: Economia
ABSTRACT
Il ricorso al capitale di rischio è fondamentale per la crescita aziendale. L’analisi condotta prende in esame due modalità di finanziamento tramite ricorso al capitale di rischio: l’equity crowdfunding e la quotazione su AIM Italia. L’obiettivo era individuare le imprese che avessero utilizzato entrambi i metodi ed è emerso che solamente tre società, dopo aver concluso con successo una o due campagne di crowdfunding, hanno perseguito l'ammissione nel listino di Borsa Italiana dedicato a loro.
CleanBnB e CrowdFundMe risultano casi interessanti sotto vari punti di vista: la prima è nata nel 2015 ed ha già avviato ben due campagn e di raccolta fondi dalla folla che le hanno permesso di ottenere le risorse necessarie per espandere la sua attività in tutta Italia; CrowdFundMe, invece, è la prima piattaforma italiana ad essersi quotata e la prima società che ha lanciato una campagna di equity crowdfunding sul proprio portale.
Queste due società sono state, nel corso del 2019, ammesse a quotazione sul segmento AIM Italia, e hanno raccolto rispettivamente 4 e 3 milioni di euro. Il campione analizzato, però, è limitato, ragione per cui non è possibile ricavare conclusioni generalizzabili. È necessario, invece, che la normativa sull’equity crowdfunding si stabilizzi e aumenti la sensibilizzazione degli imprenditori italiani nei confronti della quotazione.
CleanBnB e CrowdFundMe risultano casi interessanti sotto vari punti di vista: la prima è nata nel 2015 ed ha già avviato ben due campagn e di raccolta fondi dalla folla che le hanno permesso di ottenere le risorse necessarie per espandere la sua attività in tutta Italia; CrowdFundMe, invece, è la prima piattaforma italiana ad essersi quotata e la prima società che ha lanciato una campagna di equity crowdfunding sul proprio portale.
Queste due società sono state, nel corso del 2019, ammesse a quotazione sul segmento AIM Italia, e hanno raccolto rispettivamente 4 e 3 milioni di euro. Il campione analizzato, però, è limitato, ragione per cui non è possibile ricavare conclusioni generalizzabili. È necessario, invece, che la normativa sull’equity crowdfunding si stabilizzi e aumenti la sensibilizzazione degli imprenditori italiani nei confronti della quotazione.