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Diritto ecclesiastico -

La libertą delle minoranze religiose in Europa: profili storico-giuridici

AUTORE:
ANNO ACCADEMICO: 2020
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi Roma Tre
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Nel XVI secolo, l'Europa fu teatro delle guerre di religione che lacerarono l'unità religiosa del Cristianesimo. A seguito della Riforma protestante, il seme della libertà di coscienza crebbe sino a far fiorire la libertà religiosa, sostituendosi alla mera tolleranza. Insieme al principio di laicità, essa portò alla secolarizzazione dei rapporti Stato-Chiesa, definendone gli ambiti e gli spazi, enunciati poi nelle carte costituzionali dei singoli Stati nazionali. Oggi, le nostre democrazie vivono un tale pluralismo di lingue, etnie e fedi, anche a causa degli imponenti flussi migratori, che mette di nuovo in discussione quei diritti faticosamente acquisiti e che pone nuove domande a sfide inedite.
L’intento di questa ricerca è capire la portata della questione nel continente europeo, attraverso un’analisi storico-giuridica del fenomeno, partendo dalle premesse storiche che hanno portato alla lotta per la libertà religiosa delle minoranze religiose, passando poi all’analisi degli strumenti legislativi tutt’ora vigenti e agli orientamenti giurisprudenziali a tutela delle stesse, ma al contempo si osserveranno anche le lacune normative e le decisioni delle corti sovranazionali che potrebbero minare la loro libertà religiosa, così tanto affermata nelle varie Carte costituzionali e internazionali.
Si vedrà anche come sia ancora tutt’oggi difficile definire cosa sia una “minoranza religiosa”, e più precisamente individuare i caratteri socio-giuridici che la contraddistinguono. Si tratta di una difficoltà che condiziona le fonti formali sulla libertà religiosa, che in tale espressione spesso non trova posto, e lascia spazio ad altri nomen, come la “confessione religiosa di minoranza” che sconta però una analoga difficoltà definitoria. L’assenza di una nozione giuridica condivisa e certa di minoranza religiosa e/o di confessione religiosa di minoranza incide ovviamente sul trattamento del gruppo sociale sottostante. Essa apre infatti un problema anche su un altro piano, vale a dire la coesistenza di varie forme di credo in società sempre più multiculturali, mettendo a rischio le certezze di un sistema pluralistico che gli ordinamenti occidentali hanno così faticosamente conquistato.
Rimane tuttavia il baluardo dei diritti umani, sia a tutela di ogni forma di religiosità sia come argine al potere dello Stato, il cui compito è quello di garantire la coesione sociale, attraverso il riconoscimento e la tutela dei diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo che nelle formazioni sociali, senza distinzione tra i consociati, anche sulla base della propria appartenenza religiosa, i quali però hanno il dovere di svolgere la propria attività o funzione concorrendo al progresso materiale o spirituale della società.

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