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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11004 del 12 marzo 2009
«Non integra il delitto di esercizio abusivo di una professione di cui all'art. 348 c.p. la condotta del medico che, senza essere in possesso del requisito della specializzazione in anestesia e rianimazione, effettui nel proprio ambulatorio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49116 del 22 dicembre 2003
«In tema di reato di abusivo esercizio di una professione, di cui all'art. 348 c.p., l'iscrizione all'albo dei medici abilita il medico chirurgo allo svolgimento non solo delle attività professionali sanitarie principali, ma anche di quelle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10116 del 24 settembre 1994
«Il semplice trasporto di ammalati a mezzo di autoambulanza non rientra di per sè nel novero delle attività per le quali occorre una speciale abilitazione dello Stato e tantomeno costituisce esercizio di una professione sanitaria; sotto codesto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24622 del 30 giugno 2010
«Non integra il delitto di abusivo esercizio di una professione - a seguito delle modifiche normative apportate dal D.L.vo 8 luglio 2003, n. 277 (relativo all'attuazione della Direttiva 2001/19/CE) alla legge n. 409/1985 (istitutiva della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37120 del 22 settembre 2004
«Commette il delitto di esercizio abusivo della professione medica, a mente dell'art. 348 c.p., l'odontotecnico il quale provveda direttamente alla installazione di una protesi dentaria (limando monconi, fissando viti ai perni, rilevando impronte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5672 del 13 giugno 1997
«In tema di abusivo esercizio di una professione, l'art. 7 della L. 24 luglio 1985, n. 409, istitutiva della professione sanitaria di odontoiatria, prevede, in attuazione del diritto di stabilimento di cui all'art. 52 del Trattato CEE, e in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11929 del 12 dicembre 1992
«Commette il reato di abusivo esercizio della professione di dentista l'odontotecnico che svolga attività riservata al medico nei confronti di pazienti che si rivolgono a lui, in quanto, in virtù dell'art. 11, R.D. 31 maggio 1928, n. 1334 — norma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8685 del 23 settembre 1993
«Non integra esercizio abusivo di professione (art. 348 c.p.) di dottore commercialista da parte di un consulente del lavoro la tenuta della materia fiscale e della contabilità, relativa a piccole e medie imprese assistite nell'ambito dell'attività...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13124 del 2 aprile 2001
«Non integra l'elemento oggettivo del reato di esercizio abusivo di una professione (art. 348 c.p.), la compilazione delle denunce dei redditi e dell'Iva, atteso che queste attività non rientrano tra quelle riservate ai dottori commercialisti, e ai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 904 del 27 gennaio 2000
«Non dà luogo alla configurabilità del reato di cui all'art. 348 c.p. la condotta di chi, senza essere iscritto all'albo dei dottori commercialisti o a quello dei ragionieri e periti commerciali, provveda alla redazione di bilanci di società...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21424 del 15 maggio 2003
«Concorre nel reato di abusivo esercizio di una professione, previsto dall'art. 348 c.p., il geometra che si sia limitato a sottoscrivere un progetto edilizio interamente elaborato da soggetto privo di abilitazione, rendendo in questo modo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6841 del 1 giugno 1999
«Risponde del reato di cui all'art. 348 c.p. il geometra non abilitato all'esercizio della professione il quale abbia abusivamente redatto degli elaborati tecnici richiedenti la detta abilitazione, pur quando tali elaborati siano stati poi fatti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1147 del 1 febbraio 1996
«Risponde del reato di esercizio abusivo della professione il geometra che procede alla progettazione e alla direzione dei lavori di un edificio con strutture di cemento armato che non sia di modeste dimensioni anche se il progetto è controfirmato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6887 del 19 febbraio 2007
«Integra il reato di esercizio abusivo della professione di consulente del lavoro, riservata dalla legge 2 novembre 1979, n. 12 agli iscritti nell'apposito albo, l'attività di colui che non munito di abilitazione professionale provvede, con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26817 del 29 luglio 2006
«Non è legittimato all'esercizio della professione di consulente del lavoro chi sia abilitato per la diversa professione di revisore contabile, giacché tra tali attività professionali esiste una obiettiva diversità di competenze in quanto l'art. 1...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31432 del 16 luglio 2004
«È punibile ai sensi dell'art. 348 c.p. colui che eserciti la professione di consulente del lavoro senza essere iscritto ad alcuno degli albi professionali elencati nell'art. 1 della legge n. 12 del 1979. (La Corte ha, altresì, osservato che il...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5385 del 10 febbraio 2010
«Il reato di violazione di sigilli è configurabile anche nel caso in cui i sigilli siano stati apposti esclusivamente per impedire l'uso illegittimo della cosa, perchè questa finalità deve ritenersi compresa in quella, menzionata nell'art. 349...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23128 del 14 giugno 2007
«Il reato di violazione dei sigilli presenta natura plurioffensiva in ragione della sua idoneità a ledere, oltre che l'interesse della Pubblica autorità ad assicurare l'indisponibilità del bene per ragioni di giustizia o altro, anche un parallelo o...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42900 del 4 novembre 2004
«Oggetto della tutela penale nel delitto di violazione di sigilli è la forma simbolica apposta sulla res la quale manifesta la volontà dello Stato di assicurare una cosa mobile od immobile, al fine di evitare atti di disposizione o manomissione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2600 del 26 gennaio 2004
«Nel delitto di violazione di sigilli, di cui all'art. 349 c.p., la finalità di assicurare la conservazione della cosa ricomprende anche la interdizione all'uso, atteso che oggetto giuridico del reato è la tutela della intangibilità della cosa che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7964 del 26 agosto 1997
«In caso di cosa sottoposta a sequestro probatorio su iniziativa della polizia giudiziaria, è del tutto irrilevante, ai fini della configurabilità del reato di sottrazione o danneggiamento di cosa sottoposta a sequestro, di cui all'art. 334, comma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7961 del 24 agosto 1993
«Nel delitto di violazione dei sigilli, oggetto della tutela penale non è la «cosa», assicurata dai sigilli stessi, bensì il mezzo giuridico che ne garantisce l'assoluta intangibilità. Ciò perché la ratio della norma incriminatrice risiede nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1055 del 30 gennaio 1991
«Oggetto della tutela penale nel reato di violazione dei sigilli non è l'integrità dei sigilli in sé, ma la conservazione e identità della cosa sottoposta a sequestro, sicché detto reato si realizza, indipendentemente dalla rimozione dei sigilli...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 31138 del 24 luglio 2008
«Il reato di violazione di sigilli è configurabile anche nel caso in cui i sigilli siano apposti solo su una parte della res sequestrata, in quanto l'apposizione dei medesimi è operata a tutela del vincolo che riguarda l'integrità e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42951 del 19 dicembre 2002
«Ai fini della configurabilità del delitto di cui all'art. 349 c.p., violazione di sigilli, non è necessaria la preventiva redazione del verbale di sequestro, atteso che l'obbligo della intangibilità dei sigilli nasce dalla loro materiale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3954 del 29 aprile 1997
«L'inefficacia o l'illegittimità del provvedimento di sequestro e di apposizione dei sigilli non esclude il delitto di cui all'art. 349 c.p., considerato che la norma richiede soltanto che l'apposizione dei sigilli derivi da una disposizione di...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 2209 del 17 settembre 1996
«I sigilli possono essere apposti anche dagli ufficiali di P.G., quando procedono ad autonomo sequestro; infatti l'art. 349 c.p. (Violazione di sigilli) quando menziona l'«Autorità» non si riferisce soltanto a quella giudiziaria o amministrativa,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9394 del 4 settembre 1992
«La norma di cui all'art. 349 c.p. (violazione di sigilli) si riferisce non solo agli ordini dati dall'autorità giudiziaria di apposizione di sigilli, ma anche a quelli emessi da qualunque pubblica autorità che abbia il potere di intervenire nei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14393 del 2 novembre 1990
«I vizi del provvedimento di sequestro non escludono il reato di violazione di sigilli poiché la norma incriminatrice richiede solo che la loro apposizione derivi da una disposizione di legge o da un ordine dell'autorità.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6342 del 30 maggio 1994
«In tema di violazione di sigilli, il dissequestro, determinando la cessazione del vincolo cautelare, priva i sigilli di rilevanza giuridica ed impedisce la configurabilità stessa del reato ove il privato li rimuova senza attendere l'intervento...»