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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1153 del 4 febbraio 1994
«Il rigetto del ricorso per cassazione non comporta, in favore della parte intimata che si sia limitata a depositare solo la procura speciale e non abbia partecipato alla discussione, né la liquidazione degli onorari, non costituendo detta procura...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3514 del 27 aprile 1990
«Il ricorrente, il cui ricorso sia dichiarato improcedibile, ai sensi dell'art. 369 c.p.c., perché non depositato entro il ventesimo giorno dalla sua notifica, è tenuto al pagamento delle spese del giudizio di cassazione in favore del resistente.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17334 del 25 agosto 2005
«Nel caso in cui la materia del contendere su cui è stata pronunciata la sentenza di merito sia cessata, e la causa prosegua in cassazione solo in funzione della decisione da assumere in ordine alla ripartizione delle spese processuali, la Corte —...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14075 del 1 ottobre 2002
«Nel caso in cui la Corte di cassazione rilevi, nella sentenza resa dal giudice di merito (nella specie, che giudicava a seguito di annullamento con rinvio), il denunciato vizio di omessa pronunzia sul capo delle spese, non trovano applicazione né...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 309 del 16 gennaio 1996
«L'art. 385, comma 2, c.p.c., secondo cui la Corte di cassazione, se cassa la sentenza impugnata per violazione delle norme sulla competenza, provvede sulle spese di tutti i precedenti giudizi, si riferisce all'ipotesi più comune di accertata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4 del 8 gennaio 1979
«La sentenza con la quale la Corte di cassazione, nel cassare senza rinvio la decisione impugnata, ometta di provvedere in ordine alle spese dei precedenti gradi di giudizio, non è viziata da un mero errore materiale, correggibile con la procedura...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2268 del 29 luglio 1942
«Per la disposizione dell'art. 385 cpv. I del nuovo codice di procedura civile quando la Corte Suprema cassa una sentenza per violazione delle norme sulla competenza, deve provvedere sulle spese anche dei precedenti giudizi, ma può rimettere la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7243 del 29 marzo 2006
«Il giudice del rinvio, al quale la causa sia rimessa dalla Corte di cassazione anche perché provveda sulle spese del giudizio di legittimità, è tenuto a provvedere sulle spese delle fasi di impugnazione, se rigetta l'appello, e sulle spese...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4909 del 10 marzo 2004
«Il giudice del rinvio cui la causa sia stata rimessa anche per provvedere sulle spese del giudizio di legittimità deve attenersi al principio della soccombenza applicato all'esito globale del processo, piuttosto che ai diversi gradi del giudizio e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9690 del 18 giugno 2003
«Il giudice del giudizio di rinvio deve provvedere, anche d'ufficio, alla regolamentazione delle spese relative a tutte le fasi del giudizio di merito, secondo il principio della soccombenza da rapportare unitariamente all'esito finale della causa;...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5987 del 23 aprile 2001
«In tema di spese processuali, la cassazione con rinvio anche di un solo capo di una sentenza d'appello si estende alla statuizione relativa alle spese processuali, con la conseguenza che il giudice di rinvio, se riforma la sentenza di primo grado,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4829 del 27 febbraio 2009
«Nel giudizio di cassazione configura un ipotesi di colpa grave tale da legittimare l'irrogazione, a carico del soccombente, dell'ulteriore somma di cui all'art. 385, quarto comma, cod. proc. civ., aggiunto dalla legge n. 40 del 2006, il caso del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2636 del 4 febbraio 2009
«In tema di spese giudiziali, configura ipotesi di colpa grave - tale da legittimare l'irrogazione, a carico del soccombente, dell'ulteriore somma di cui all'art. 385, quarto comma, cod. proc. civ., introdotto dalla d.lgs. n. 40 del 2006 - l'aver...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25831 del 11 dicembre 2007
«Affinché sussistano le condizioni per l'applicazione dell'art. 385, ultimo comma, c.p.c. — introdotto dall'art. 13 del D.L.vo n. 40 del 2006 — occorre la dimostrazione, eventualmente in via indiziaria, che la parte soccombente abbia agito, se non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22658 del 29 ottobre 2007
«In tema di giudizio di cassazione non configura ipotesi di colpa grave — tale da legittimare l'irrogazione, a carico del soccombente, dell'ulteriore somma di cui all'art. 385, quarto comma, c.p.c., introdotto dall'art. 13 del D.L.vo n. 40 del 2006...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 28166 del 26 novembre 2008
«Nel caso in cui la risoluzione di una questione di giurisdizione richieda la ricostruzione del contenuto di una convenzione accessoria ad una concessione di servizio pubblico, stipulata tra l'Amministrazione concedente ed il concessionario,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24581 del 20 novembre 2006
«La pronuncia delle Sezioni unite dichiarativa della giurisdizione del giudice ordinario risolve implicitamente in senso positivo la questione dell'ammissibilità dell'intera impugnazione e della ricorribilità immediata per cassazione della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4894 del 8 marzo 2006
«La decisione delle Sezioni Unite della Corte di cassazione sul regolamento di giurisdizione non presuppone l'accertamento della situazione di fatto da parte del giudice di merito, atteso che, ai fini della decisione sulla giurisdizione,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12607 del 8 luglio 2004
«La pronuncia sulla giurisdizione esige il preventivo controllo della costituzione del rapporto processuale dinanzi alla Corte di cassazione, con la notificazione del ricorso alle parti del giudizio a quo trattandosi di requisito dell'ammissibilità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11839 del 5 agosto 2003
«Qualora la decisione sulla giurisdizione, resa dalle Sezioni Unite della Suprema Corte, sia fondata sulla qualificazione del rapporto dedotto in giudizio, il giudicato sulla giurisdizione si estende anche a tale qualificazione e diventa pertanto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10840 del 10 luglio 2003
«La Corte di cassazione, quando decide una questione di giurisdizione, «statuisce» su di essa (art. 382, primo comma, c.p.c.), individua, cioè, il giudice fornito di potere giurisdizionale in relazione a quella specifica controversia, e, se...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7900 del 20 maggio 2003
«Poiché, ai sensi dell'art. 386 c.p.c., la giurisdizione è determinata dall'oggetto della domanda, da identificare sulla base del cosiddetto petitum sostanziale, la domanda con la quale il privato reclama, nei confronti della pubblica...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16218 del 28 dicembre 2001
«A norma dell'art. 386 c.p.c., la decisione sulla giurisdizione è determinata dall'oggetto della domanda, identificabile non già in base al criterio della cosiddetta prospettazione (ossia avendo riguardo alle deduzioni ed alle richieste formalmente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8057 del 14 giugno 2001
«L'art. 386 c.p.c. dispone che la decisione sulla giurisdizione è determinata dall'oggetto della domanda e, quando prosegue il giudizio, non pregiudica le questioni sulla pertinenza del diritto, pertanto la statuizione sulla giurisdizione non deve...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3386 del 15 febbraio 2007
«La parte che abbia proposto un ricorso per cassazione improcedibile, per non essere stato depositato nel termine previsto dalla legge, si può validamente proporre un nuovo ricorso per cassazione se nel frattempo il termine per ricorrere non sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24100 del 10 novembre 2006
«Il potere di proporre impugnazione avverso la sentenza del giudice del lavoro non sorge in conseguenza della semplice lettura del dispositivo in udienza (salva l'eccezionale ipotesi prevista dall'art. 433, secondo comma, c.p.c.), ma postula che la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18236 del 22 agosto 2006
«Anche se non è scaduto il termine fissato dalla legge per impugnare, la declaratoria di estinzione del giudizio di cassazione emessa, a norma degli artt. 291, ultimo comma, e 307, terzo comma, c.p.c., per inosservanza del termine di rinnovazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 677 del 14 gennaio 2005
«La riproposizione di un ricorso per cassazione inammissibile per mancata produzione della relata di notificazione e, quindi, per inesistenza della notificazione, è possibile, fino a quando non sia intervenuta la prima declaratoria della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17411 del 30 agosto 2004
«In tema di giudizio di cassazione, non si verifica consumazione del diritto di impugnazione, ai sensi dell'art. 387 c.p.c., qualora, dopo un primo ricorso non depositato nel termine di cui all'art. 369 del codice medesimo, venga proposto un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13817 del 23 settembre 2002
«In tema di pluralità di ricorsi per cassazione successivamente proposti avverso la stessa decisione, il principio secondo il quale la proposizione di un primo atto inidoneo a dar vita ad un valido ricorso (per mancanza di alcuno degli elementi...»