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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5763 del 3 ottobre 1983
«La disposizione dell'art. 309 c.p.c., secondo la quale, se nel corso del processo nessuna delle parti si presenta alla udienza il giudice provvede a norma dell'art. 181, primo comma, c.p.c., nel senso che deve fissare un'udienza successiva di cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5918 del 4 novembre 1980
«L'irrevocabilità e la non impugnabilità dell'ordinanza di cancellazione della causa dal ruolo, resa dal giudice istruttore a norma degli artt. 181 e 309 c.p.c., non ostano a che il provvedimento medesimo possa essere rimosso e restare improduttivo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4345 del 8 luglio 1980
«Il provvedimento che dispone la cancellazione della causa dal ruolo (nella specie, ai sensi dell'art. 291, terzo comma, c.p.c.), anche quando rivesta la forma di sentenza o sia contenuto in una sentenza che decida questioni pregiudiziali,...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 13975 del 3 giugno 2013
«In base al disposto dell'art. 310, secondo comma, cod. proc. civ., la pronuncia della Corte della cassazione che regola la competenza continua a spiegare i suoi effetti per il futuro, nonostante l'estinzione per mancata riassunzione del processo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23408 del 9 novembre 2007
«In conformità alla regola generale dettata dall'art. 310, ultimo comma, c.p.c., nel processo di esecuzione e, quindi, anche in quello di espropriazione forzata presso terzi, in mancanza di diverso accordo tra le parti, qualora il processo si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17156 del 6 agosto 2007
«Nel sistema delineato dall'art. 2945 c.c., l'instaurazione del giudizio interrompe la prescrizione e ne sospende il decorso fino al passaggio in giudicato della sentenza (anche di rito) che definisce il giudizio. Quando il processo si estingue,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17172 del 6 agosto 2007
«In tema di risarcimento del danno conseguente a reato, fermo restando che l'azione legittimamente esercitata in sede civile può essere proseguita e decisa in tale sede, l'estinzione del giudizio, derivante dal trasferimento dell'azione civile nel...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10760 del 29 settembre 1999
«Le sentenze che, ai sensi dell'art. 310 c.p.c., non vengono travolte dalla pronuncia di estinzione del giudizio sono soltanto le sentenze non definitive (oltre che quelle sulla competenza) pronunziate prima che si perfezionasse la fattispecie...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11845 del 29 novembre 1993
«La sentenza con la quale il giudice abbia dichiarato la propria incompetenza (chiudendo perciò il processo innanzi a sé) ed abbia rimesso la regolamentazione delle spese, in violazione dell'art. 91 comma primo c.p.c., al giudice dichiarato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10173 del 14 ottobre 1993
«Il principio fissato dall'art. 310, ultimo comma, c.p.c. (secondo cui le spese del processo stanno a carico delle parti che le hanno anticipate) non trova applicazione quando insorga controversia in ordine alla estinzione del processo e tale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5063 del 29 aprile 1993
«L'estinzione del processo dopo la sentenza non definitiva di accertamento del diritto al risarcimento del danno non preclude la proposizione di una nuova azione per la liquidazione di tale danno, atteso che, a meno che si siano verificate ipotesi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4113 del 11 luglio 1985
«L'estinzione del processo non rende inefficaci, a norma dell'art. 310, secondo comma, c.p.c., le sentenze che siano state in precedenza rese su questioni di merito, e che siano quindi idonee ad acquistare autorità di giudicato. Pertanto, qualora...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2548 del 6 febbraio 2007
«In base all'art. 311 c.p.c. il procedimento davanti al giudice di pace è retto dalle norme relative al procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica; ne consegue che, ai sensi degli artt. 74 e 75 disp. att. c.p.c., qualora nel...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1092 del 9 luglio 1947
«La sospensione del giudizio e il rinvio al tribunale costituiscono nel meccanismo funzionale della legge, provvedimenti equipollenti all'autorizzazione alla presentazione della querela di falso, di cui all'art. 222.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9844 del 19 luglio 2001
«L'art. 316 c.p.c., secondo cui la domanda davanti al giudice di pace può essere dall'attore proposta anche verbalmente e viene raccolta dal giudice a verbale, si applica a tutte le cause di competenza del giudice di pace e non solo a quelle di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1513 del 2 febbraio 2001
«L'art. 11 primo comma del R.D. n. 1611 del 1933, secondo cui la notificazione degli atti con cui si dà inizio ad un giudizio contro un'amministrazione dello Stato dev'essere fatta presso l'ufficio dell'Avvocatura dello Stato nel cui distretto ha...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 48 del 8 febbraio 2001
«Nel giudizio dinanzi al giudice di pace le parti possono, a norma dell'art. 317 c.p.c., farsi rappresentare da persona munita di mandato scritto, ossia stare in giudizio tramite un mandatario con rappresentanza, anche se non munito di potere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9025 del 30 aprile 2005
«Nel giudizio civile dinanzi al giudice di pace, il contenuto dell'atto di citazione è disciplinato esclusivamente dall'art. 318 c.p.c., il quale prescrive che il medesimo deve contenere l'indicazione del giudice e delle parti, l'esposizione dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5919 del 15 giugno 1999
«In relazione al giudizio davanti al giudice di pace il contenuto dell'atto di citazione è disciplinato esclusivamente dall'art. 318 c.p.c., il quale prescrive che il medesimo deve contenere l'indicazione del giudice e delle parti, l'esposizione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 801 del 25 gennaio 2000
«È consentita per la prima volta in sede di legittimità la prova documentale dei vizi inducenti la nullità della sentenza gravata che non li abbia rilevati, allorquando il ricorso per cassazione risulti l'unico mezzo di impugnazione esperibile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5900 del 18 giugno 1994
«Nei procedimenti dinnanzi al pretore o al conciliatore, il principio dell'automatismo del rinvio di ufficio delle udienze non tenute nel giorno fissato, in virtù del quale la causa viene rinviata alla udienza immediatamente successiva del pretore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25727 del 24 ottobre 2008
«A differenza di quanto avviene per i giudizi dinanzi al tribunale, per i quali la parte che iscrive la causa a ruolo deve contestualmente costituirsi, nei giudizi dinanzi al giudice di pace, caratterizzati da semplificazione di forme, gli artt....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9350 del 10 aprile 2008
«Nel procedimento dinanzi al giudice di pace, allorquando il convenuto intenda chiamare in causa un terzo ha l'onere di costituirsi nel termine di rito e, a pena di decadenza, farne esplicita richiesta nell'atto di costituzione, chiedendo nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12476 del 7 luglio 2004
«Nel procedimento dinanzi al giudice di pace la costituzione delle parti può avvenire con la massima libertà di forme in udienza o in cancelleria secondo quanto previsto dall'art. 319 c.p.c., che nella sua attuale formulazione corrisponde...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11946 del 8 agosto 2003
«Nel procedimento avanti al giudice di pace, l'art. 319 c.p.c. consente alle parti di costituirsi in cancelleria o in udienza, garantendo loro libertà di forme, sicché ben può il convenuto considerarsi esonerato dall'onere di presentare la comparsa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2830 del 26 febbraio 2002
«Il combinato disposto degli artt. 319 c.p.c. e 57 att. c.p.c. va interpretato nel senso che, qualora dinanzi al giudice di pace non sia stata tenuta udienza nel giorno indicato in citazione o nel processo verbale, l'iscrizione a ruolo può essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14074 del 15 dicembre 1999
«Nel caso in cui, nel processo avanti al giudice di pace per causa di valore non superiore ai due milioni di lire e, quindi, da decidersi secondo equità, il provvedimento di fissazione della nuova udienza ai sensi degli articoli 181 e 309 del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17437 del 19 agosto 2011
«In tema di procedimento dinanzi al giudice di pace, non sussiste violazione dall'art. 320 c.p.c. ove il tentativo di conciliazione, contemplato da tale norma, sia stato precluso dalla ingiustificata assenza di una di una parte all'udienza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11973 del 22 maggio 2006
«Nel procedimento dinanzi al giudice di pace, l'art. 320 terzo comma c.p.c., stabilendo la possibilità di fissare un'udienza successiva per ulteriori produzioni e mezzi di prova quando ciò sia reso necessario dalle attività svolte dalle parti in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27925 del 21 dicembre 2011
«A norma dell'art. 320 c.p.c., nel procedimento davanti al giudice di pace non è configurabile una distinzione tra prima udienza di comparizione e prima udienza di trattazione, pur essendo il rito caratterizzato dal regime di preclusioni tipico del...»