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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5927 del 13 dicembre 1978
«Il provvedimento con il quale il giudice, nell'esercizio dei poteri conferitigli dall'art. 213 c.p.c., richieda informazioni all'amministrazione, può essere modificato o revocato, anche implicitamente col non darvi corso, pure nel caso in cui sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5461 del 14 marzo 2006
«In tema di prova documentale, l'onere di disconoscere la conformità tra l'originale della scrittura e la copia fotostatica prodotta in giudizio, pur non implicando necessariamente l'uso di formule sacramentali, va assolto mediante una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9024 del 30 aprile 2005
«Il riconoscimento tacito della scrittura privata ex art. 215 c.p.c., attribuisce alla scrittura prova piena, fino a querela di falso, secondo il disposto dell'art. 2702 c.c., in ordine alla provenienza dal sottoscrittore; l'onere del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10287 del 17 ottobre 1998
«Il riconoscimento tacito, ai sensi dell'art. 215 c.p.c. n. 2, di una scrittura privata prodotta nel corso del giudizio di primo grado non costituisce accertamento non impugnabile di autenticità di essa e perciò non preclude la proponibilità della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2220 del 16 febbraio 2012
«La mancata proposizione dell'istanza di verificazione di una scrittura privata disconosciuta equivale, secondo la presunzione legale, ad una dichiarazione di non volersi avvalere della scrittura stessa come mezzo di prova, con la conseguenza che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16915 del 2 agosto 2011
«Pur dovendo essere ordinariamente proposta l'istanza di verificazione giudiziale dell'autenticità di una scrittura privata prodotta in giudizio e tempestivamente disconosciuta nel termine perentorio previsto per le deduzioni istruttorie, detta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12695 del 19 maggio 2008
«Allorché sia proposta istanza di verificazione della scrittura privata il giudice non è tenuto a disporre necessariamente una consulenza tecnica grafologica per accertare l'autenticità della scrittura qualora possa desumere la veridicità del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12976 del 23 ottobre 2001
«L'istanza di verificazione della scrittura privata disconosciuta (che può essere anche implicita, come quando si insista per l'accoglimento della pretesa presupponente l'autenticità del documento) non esige la formale apertura di un procedimento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2895 del 29 marzo 1996
«Procedutosi alla ricostituzione (o «ricostruzione») del verbale di udienza di un processo civile in applicazione analogica delle disposizioni dell'art. 113 del vigente codice di procedura penale, all'atto ricostituito deve attribuirsi lo stesso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 155 del 8 gennaio 1994
«La mancata proposizione dell'istanza di verificazione di una scrittura privata disconosciuta equivale, per presunzione di legge, ad una dichiarazione di non volersi avvalere della scrittura stessa come mezzo di prova, con la conseguenza che il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9314 del 3 settembre 1993
«Il giudice della causa, nel cui ambito sia stata prodotta una scrittura privata che venga disconosciuta dall'interessato, è funzionalmente competente per il procedimento conseguente all'istanza di verificazione, in via incidentale, della stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7334 del 5 luglio 1993
«Il disconoscimento della scrittura privata, a norma dell'art. 214 c.p.c., fa insorgere a carico del producente, che insista nell'avvalersi del documento, l'onere di chiederne la verificazione, mentre le circostanze che eventualmente possano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9202 del 14 maggio 2004
«In caso di disconoscimento dell'autenticità della sottoscrizione di scrittura privata prodotta in copia fotostatica, la parte che l'abbia esibita in giudizio e intenda avvalersene deve produrre l'originale, necessario per la procedura di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1113 del 14 febbraio 1983
«La procedura di verificazione è prescritta soltanto per le scritture provenienti dai soggetti del processo e nell'ipotesi di negazione della propria firma da parte di quel soggetto contro il quale esse siano state prodotte. Pertanto, nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 694 del 29 gennaio 1980
«La procedura di verificazione è diretta esclusivamente a stabilire la provenienza del documento da parte di colui che appare esserne il sottoscrittore. Pertanto, l'accertamento di autenticità, con cui può concludersi, prescinde dal contenuto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4651 del 10 agosto 1979
«Anche nel giudizio di verificazione della scrittura privata disconosciuta il giudice, potendo e dovendo utilizzare tutti gli elementi di prova comunque acquisiti senza essere vincolato ad alcuna graduatoria fra le fonti probatorie, non è obbligato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3849 del 5 luglio 1979
«Ove sia chiesta la verificazione della scrittura privata disconosciuta, le scritture di raffronto devono rispondere al requisito dell'autenticità e non dell'abbondanza e devono essere, per quanto possibile, coeve alla scrittura della quale si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4866 del 25 ottobre 1978
«L'istanza di verificazione della scrittura privata può essere proposta nell'atto d'appello, anche se intesa a contrastare il disconoscimento della scrittura effettuato dalla controparte in primo grado. Essa non richiede formule sacramentali, onde...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2752 del 30 maggio 1978
«Anche nel giudizio di verificazione di scrittura privata il giudice, potendo e dovendo utilizzare tutti gli elementi di prova comunque acquisiti senza essere vincolato ad alcuna graduatoria fra le fonti probatorie, non è obbligato a disporre una...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 30174 del 30 dicembre 2011
«Il divieto imposto alle società assicuratrici di limitare il proprio oggetto sociale all'attività assicurativa ed a quelle connesse (art. 5 della legge 10 giugno 1978, n. 295, applicabile "ratione temporis") non impedisce loro di compiere singoli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45127 del 7 novembre 2013
«Il rinvio del dibattimento a udienza fissa prima del compimento degli atti introduttivi deve essere qualificato come rinvio vero e proprio, con il conseguente obbligo di notifica del decreto che dispone il giudizio, in quanto, ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9180 del 26 febbraio 2003
«A seguito dell'entrata in vigore della normativa sul giudice unico, nell'ipotesi in cui, alla data di efficacia del D.L.vo n. 51 del 1998, sia stata fissata un'udienza dibattimentale innanzi al pretore, e sia mutata la sede di trattazione del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41129 del 19 novembre 2001
«Il termine di presentazione della lista dei testimoni per il dibattimento va riferito alla prima udienza di trattazione e non anche alle successive udienze di rinvio; ne consegue che, soltanto nella ipotesi in cui il dibattimento sia stato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1817 del 1 luglio 1999
«L'invito a comparire di cui all'art. 555 c.p.p. non è previsto anche per il procedimento per decreto penale di cui agli artt. 565 e 459 c.p.p. La nuova normativa (di cui alla legge 234 del 1997) lo ha introdotto soltanto nelle ipotesi di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1827 del 2 giugno 1999
«Allorché, in sede di atti preliminari al dibattimento pretorile si constata che il decreto di citazione a giudizio sia affetto dai vizi di cui all'art. 555, comma secondo, c.p.p., che ne comportano la nullità, la competenza a riemetterlo spetta,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2912 del 4 marzo 1999
«Ai fini dell'interruzione del corso della prescrizione nel procedimento pretorile l'atto, completo dell'indicazione della generalità dell'imputato, del capo d'imputazione e delle persone da citare, con cui a conclusione delle indagini preliminari...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10 del 31 luglio 1997
«Si deve escludere che l'omessa notificazione della citazione alla persona offesa precluda la progressione alla fase del giudizio e possa costituire una legittima causa di regressione del procedimento alla fase anteriore.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8 del 5 luglio 1995
«L'inosservanza del termine a comparire di cui all'art. 555, comma terzo, c.p.p., integra una nullità di ordine generale, a norma dell'art. 178, comma primo, lett. c), c.p.p., che si verifica al momento della notificazione, perché se fra questa e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19 del 13 luglio 1993
«Il disposto dell'art. 143 att. c.p.p. in tema di rinnovazione della citazione a giudizio da parte del presidente dell'organo giudicante è attuativo di un principio desunto dalla sistematica processuale, sicché deve ritenersene la generale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9359 del 6 settembre 1995
«Il principio secondo cui in materia di risarcimento del danno sia contrattuale che extracontrattuale, trattandosi di un debito di valore, l'adeguamento della reintegrazione patrimoniale all'effettivo valore monetario al momento della decisione...»