-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8228 del 4 settembre 1996
«In tema di invasione di terreni o edifici (art. 633 c.p.) l'assegnatario di un alloggio Iacp, ove non abbia potuto conseguire la disponibilità dell'alloggio medesimo a causa della precedente, illegittima occupazione ad opera di un terzo, deve...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8249 del 5 settembre 1996
«Nel caso in cui il fatto addebitato integri gli estremi della violazione amministrativa di cui all'art. 15 T.U.L.P.S. (inottemperanza all'invito a presentarsi all'autorità di P.S.), deve essere esclusa la sussistenza del reato — contestato...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 826 del 27 gennaio 1996
«Non rientra nella fattispecie contravvenzionale di cui all'art. 650 c.p., ma nell'ambito di applicazione dell'art. 106 del R.D. n. 383 del 1934, depenalizzato dalla L. n. 317 del 1967, la violazione dell'ordinanza sindacale con la quale venga...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8285 del 5 settembre 1996
«La rinuncia all'impugnazione fatta dall'imputato prima del deposito della sentenza non influisce sulla dichiarazione presentata nei termini dal difensore poiché può validamente rinunciarsi solo all'impugnazione già presentata, cioè a un diritto...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8314 del 5 settembre 1996
«Nella valutazione della prova il giudice deve prendere in considerazione ogni singolo fatto ed il loro insieme non in modo parcellizzato e avulso dal generale contesto probatorio verificando se essi, ricostruiti in sè e posti vicendevolmente in...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 843 del 2 luglio 1996
«Non integra il reato di cui all'art. 650 c.p. l'inosservanza del provvedimento sindacale con il quale sia stato imposto a taluno, per ragioni igienico-sanitarie, l'allontanamento dal centro abitato di animali. (In motivazione, la S.C. ha escluso...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8662 del 24 settembre 1996
«Anche un solo indizio può consentire di desumere l'esistenza del fatto ignoto purché sia talmente preciso da necessariamente condurre a questo sul piano logico, senza la mediazione di altri indizi. L'art. 192, comma secondo, c.p.p., infatti non...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8788 del 30 settembre 1996
«Il giudizio di comparazione tra circostanze di diverso segno regolato all'art. 69 c.p. è imposto dalla necessità di una valutazione complessiva del fatto delittuoso, tale che, fermo il principio di proporzione tra pena e reato, consenta nel...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8892 del 3 ottobre 1996
«In tema di falsa testimonianza, poiché la ritrattazione è circostanza di esclusione della punibilità di carattere soggettivo, i suoi effetti non si estendono all'istigatore della falsa testimonianza, a meno che questi abbia apportato un decisivo...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9115 del 15 ottobre 1996
«In tema di estorsione, non esclude la consumazione del reato il fatto che la consegna del denaro da parte della vittima all'estorsore sia avvenuta sotto gli occhi delle forze dell'ordine preventivamente allertate ed appostate, le quali peraltro...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 913 del 29 gennaio 1996
«Con la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti il giudice ha l'obbligo di disporre la revoca del beneficio di cui all'art. 163 c.p., concesso in precedenza, qualora ricorrano i presupposti ex art. 168 c.p.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9245 del 24 ottobre 1996
«Per i delitti di cui all'art. 416 bis c.p. e per quelli commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto articolo, ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni di tipo mafioso, l'art. 8 del D.L. 13 maggio 1991, n. 152,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9490 del 7 novembre 1996
«La contravvenzione di cui all'art. 650 c.p. non è configurabile in caso di violazione di norme giuridiche generali ed astratte, essendo la sua sfera di operatività limitata ai provvedimenti impositivi di un determinato comportamento attivo od...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9680 del 13 novembre 1996
«Nell'ipotesi in cui il primo giudice abbia apportato l'aumento di pena per la continuazione esclusivamente sulla pena pecuniaria la corte di appello non può, accogliendo il gravame dell'imputato, diminuire la pena detentiva, aumentando quella...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10494 del 20 novembre 1997
«È solo apparente la motivazione con la quale, per giustificare il diniego della sospensione condizionale della pena, si afferma che non sussistono elementi che inducono a formulare una prognosi favorevole ai sensi dell'art. 164, primo comma, c.p.,...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11054 del 2 dicembre 1997
«In materia di impugnazioni, l'appello di P.M. contro la sentenza di assoluzione investe l'intera sentenza con effetto pienamente devolutivo, con la conseguenza che il giudice è legittimato a rivalutare tutte le precedenti risultanze processuali e...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11113 del 3 dicembre 1997
«In tema di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, la fattispecie prevista dal capoverso dell'art. 659 c.p. — esercizio di una professione o di un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell'Autorità...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11193 del 4 dicembre 1997
«In tema di delitti contro la libertà sessuale la L. 15 febbraio 1996, n. 66 non ha depenalizzato le condotte realizzate nella vigenza della precedente normativa quando coincidono con quelle previste dallo ius superveniens, per cui il fatto...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1121 del 9 aprile 1997
«Al tentato furto in abitazione, nel caso ricorrano altre circostanze aggravanti — concorrenti con una delle attenuanti del danno patrimoniale di speciale tenuità o del danno risarcito — delle quali soltanto si tiene conto ai sensi dell'art. 4...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11520 del 15 dicembre 1997
«Integra l'estremo oggettivo del reato di abuso di ufficio (art. 323 c.p., come modificato dalla L. 16 luglio 1997 n. 234), l'adozione di una delibera comunale che conclude ed approva una gara a trattativa privata dopo che i lavori siano già stati...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11538 del 15 dicembre 1997
«Non può essere dedotto come vizio della sentenza, con ricorso per cassazione, ai sensi dell'art. 606, comma primo, lett. d) c.p.p. la mancata assunzione di una perizia richiesta dalla parte, stante la tradizionale considerazione della perizia...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11541 del 15 dicembre 1997
«È ammissibile il ricorso per cassazione proposto unicamente al fine di far valere la prescrizione del reato, intervenuta nel periodo intercorrente tra il deposito della sentenza di merito e la scadenza del termine per proporre ricorso per cassazione.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11581 del 15 dicembre 1997
«La violazione dell'ordinanza sindacale emessa per ragioni di pubblica igiene, che sia sganciata da leggi e da regolamenti e tenda ad ovviare a fatti gravi, quali pubbliche calamità o gravi epidemie, è punita a norma dell'art. 650 c.p., mentre le...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11957 del 18 dicembre 1997
«Ai fini della formazione del convincimento del giudice, non è possibile considerare elemento a carico dell'imputato, e assumere così la rilevanza di indizio idoneo a sorreggere una dichiarazione indiretta priva di ulteriori riscontri, la mancata...»
-
Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 1205 del 5 maggio 1997
«Non è prevista alcuna forma di impugnazione (e quindi nemmeno il ricorso per cassazione) contro il provvedimento con il quale il giudice di merito ai sensi dell'art. 568, comma 5, c.p.p., qualifica l'impugnazione a lui proposta come ricorso per...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1210 del 12 febbraio 1997
«In sede di rinvio il giudice deve mantenersi nei binari tracciati dalla Corte di cassazione ed attenersi al principio affermato nella sentenza di annullamento; ne deriva che egli non può assolvere l'imputato ai sensi dell'art. 129, primo comma,...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 124 del 13 febbraio 1997
«Non è consentito il ricorso alla procedura di correzione degli errori materiali per emendare gli errori concettuali di fatto in cui sia incorso il giudice di legittimità; diversamente opinando si potrebbe dare ingresso ad una inammissibile...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1281 del 19 aprile 1997
«In materia di riesame delle misure cautelari, con riferimento all'obbligo di trasmissione degli atti (art. 309 quinto comma), deve ritenersi che al P.M. o al Gip non spetti nessun potere di selezione degli atti al fine di giustificare tagli...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 13 del 17 dicembre 1997
«Ai fini della caducazione automatica dell'ordinanza applicativa della misura cautelare prevista dall'art. 309, comma decimo, c.p.p., in riferimento al precedente comma quinto, e cioè allorché la trasmissione degli atti non avviene nel termine ivi...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1303 del 12 giugno 1997
«In tema di sussistenza dell'aggravante prevista dall'art. 7 del D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. con L. 12 luglio 1991, n. 203, la consapevolezza che le armi illecitamente detenute sono destinate ad agevolare l'attività di una associazione di...»