Cassazione civile Sez. III sentenza n. 15645 del 23 giugno 2017

(2 massime)

(massima n. 1)

Il principio dell'apparenza del diritto, riconducibile a quello più generale della tutela dell'affidamento incolpevole, può essere invocato con riguardo alla rappresentanza, allorché, indipendentemente dalla richiesta di giustificazione dei poteri del rappresentante ex art. 1393 c.c., non solo vi sia la buona fede del terzo che abbia concluso atti con il falso rappresentante, ma vi sia anche un comportamento colposo del rappresentato, tale da ingenerare nel terzo la ragionevole convinzione che il potere di rappresentanza sia stato effettivamente e validamente conferito al rappresentante apparente.

(massima n. 2)

In tema di contratto di subagenzia, le somme riscosse dal subagente non entrano, di regola, direttamente nel patrimonio dell'impresa assicuratrice, ma in quello dell'agente-subpreponente, in capo al quale sorge contestualmente l'obbligo di rimettere alla prima un importo pari ai premi riscossi, detratte le provvigioni.

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