Cassazione civile Sez. II sentenza n. 1902 del 3 febbraio 2015

(2 massime)

(massima n. 1)

L'accordo col quale il soggetto istituito erede universale riconosce, in via di transazione, la titolaritą di determinati beni ereditari a colui che, non avendo la qualitą di legittimario pretermesso, pretende diritti sull'ereditą in forza di un testamento anteriore (poi revocato), non determina il riconoscimento della qualitą di coerede in capo al destinatario dell'attribuzione patrimoniale, non potendo il chiamato disporre della delazione, sicché solo l'erede istituito č tenuto al pagamento dei debiti ereditari, non configurandosi in tal caso una vendita di ereditą (soggetta a forma scritta "ad substantiam") e, conseguentemente, una responsabilitą solidale dell'acquirente ex art. 1546 c.c..

(massima n. 2)

In tema di revocatoria ordinaria, non essendo richiesta, a fondamento dell'azione, la totale compromissione della consistenza del patrimonio del debitore, ma soltanto il compimento di un atto che renda pił incerta o difficile la soddisfazione del credito (quale, nella specie, una transazione traslativa di beni ereditari conclusa dall'erede con un terzo), l'onere di provare l'insussistenza di tale rischio, in ragione di ampie residualitą patrimoniali, incombe sul convenuto che eccepisca, per questo motivo, la mancanza dell'"eventus damni".

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