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Articolo 190 Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR)

(D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917)

[Aggiornato al 01/01/2024]

Redditi dei fabbricati

Dispositivo dell'art. 190 TUIR

1. Per i periodi di imposta anteriori a quello in cui avranno effetto le modificazioni derivanti dalla prima revisione effettuata ai sensi del comma 2 dell'articolo 34 le rendite catastali dei fabbricati saranno aggiornate mediante l'applicazione di coefficienti stabiliti annualmente, per singole categorie di unità immobiliari urbane, con, decreto del Ministro delle finanze su conforme parere della Commissione censuaria centrale.

2. Fino al termine di cui al comma 1, qualora il canone risultante dal contratto di locazione ridotto di un quarto sia superiore alla rendita catastale aggiornata per oltre un quinto di questa, il reddito determinato in misura pari a quella del canone di locazione ridotto di un quarto. Per i fabbricati siti nella città di Venezia centro e nelle isole della Giudecca, di Murano e di Burano la presente disposizione si applica con riferimento al canone di locazione ridotto di due quinti anziché di un quarto per i fabbricati strumentali non suscettibili di diversa destinazione senza radicali trasformazioni, la presente disposizione si applica con riferimento al canone di locazione ridotto di un terzo, salvo il disposto del comma 2 dell'articolo 40. Fino al termine medesimo le disposizioni del comma 2 dell'articolo 129 si applicano con riferimento alla rendita catastale aggiornata.

3. L'aggiornamento delle rendite catastali degli immobili riconosciuti di interesse storico o artistico, ai sensi della legge 11 giugno 1939, n. 1089, e successive modificazioni e integrazioni, è effettuato mediante l'applicazione del minore tra i coefficienti previsti per i fabbricati. Qualora i predetti immobili risultino allibrati al catasto terreni, la relativa rendita catastale è ridotta a metà ai fini dell'applicazione delle imposte sui redditi. Il mutamento di destinazione degli immobili medesimi senza la preventiva autorizzazione dell'Amministrazione per i beni culturali e ambientali e il mancato assolvimento degli obblighi di legge per consentire l'esercizio del diritto di prelazione dello Stato sugli immobili vincolati determinano la decadenza dall'agevolazione tributaria, ferma restando ogni altra sanzione. L'Amministrazione per i beni culturali e ambientali ne dà al competente ufficio delle imposte immediata comunicazione, dal ricevimento della quale inizia a decorrere il termine per la rettifica della dichiarazione dei redditi.

Massime relative all'art. 190 TUIR

Cass. civ. n. 24226/2004

La decadenza del contribuente dal diritto al rimborso per non aver presentato la relativa istanza entro il termine di diciotto mesi, di cui all'art. 38 del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, dal versamento dell'imposta (nella specie ILOR) indebitamente corrisposta, ancorchč rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio, non puō essere eccepita per la prima volta in cassazione, qualora dalla sentenza impugnata non risultino nč la data del versamento dell'imposta nč la data dell'inoltro dell'istanza per il relativo rimborso, non essendo consentita, in sede di legittimitā, la proposizione di nuove questioni di diritto, anche se rilevabili d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio, quando esse presuppongano o comunque richiedano nuovi accertamenti o apprezzamenti di fatto - come l'esame di documenti - preclusi alla corte di cassazione, salvo che nelle particolari ipotesi di cui all'art. 372 cod. proc. civ., nč essendo possibile ipotizzare un "error in procedendo" del giudice di merito - consistente nel mancato esame del documento - poichč la stessa rilevabilitā d'ufficio della decadenza va coordinata con il principio della domanda, il quale non puō essere fondato, per la prima volta in cassazione, su un fatto mai dedotto in precedenza, implicante un diverso tema di indagine e di decisione. (cassa con rinvio, Comm. Trib. Reg. Venezia, 5 Dicembre 2002)

In tema di imposte sui redditi, con riferimento alla locazione di immobili vincolati ai sensi della legge n. 1089 del 1939, l'imponibile di cui all'art. 11, secondo comma, della legge 30 dicembre 1991, n. 413, - il quale stabilisce che "in ogni caso il reddito degli immobili riconosciuti d'interesse storico ed artistico ai sensi dell'art. 3 della legge primo giugno 1939, n. 1089, č determinato mediante l'applicazione della minore tra le tariffe d'estimo previste per le abitazioni della zona censuaria nella quale č collocato il fabbricato" - non č subordinato incondizionatamente all'assolvimento degli obblighi previsti dalla legge "per consentire l'esercizio del diritto di prelazione dello Stato", secondo la previsione dell'art. 134 TUIR di cui al d.P.R. n. 917 del 1986, nel testo vigente "ratione temporis" con riferimento agli anni d'imposta 1995-1997, atteso che l'art. 31 della legge n. 1089 del 1939, applicabile in riferimento a tali annualitā, collega l'obbligo della comunicazione allo Stato soltanto all'esigenza di una conoscenza da parte dell'Amministrazione circa lo stato (anche giuridico) di tali immobili e non certo della previsione di un diritto di prelazione riferibile esclusivamente all'ipotesi di un'alienazione del bene e non anche a quello (come nel caso di specie) della mera locazione dello stesso. (cassa con rinvio, Comm. Trib. Reg. Venezia, 5 Dicembre 2002)

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