Brocardi.it - L'avvocato in un click! CHI SIAMO   CONSULENZA LEGALE
Diritto dei consumatori -

La tutela dei consumatori nel commercio online a seguito della recente approvazione delle direttive europee n. 770/2019 e 771/2019: coordinamento con le precedenti disposizioni e con il Codice del Consumo italiano

AUTORE:
ANNO ACCADEMICO: 2021
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea (vecchio ordinamento)
ATENEO: Universitą Commerciale Luigi Bocconi di Milano
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
Il lavoro di tesi ha ad oggetto, in un’ottica trasversale, la trattazione della disciplina riguardante i contratti a distanza e i contenuti digitali, così come disciplinata dalle recentissime direttive europee del 2019 e dal Codice del consumo italiano.
La n. 770 e la n. 771 si collocano nel cosiddetto “New Deal for Consumers”, un pacchetto di normative europee finalizzato alla modernizzazione delle regole a protezione dei consumatori. Entrambe si inseriscono nell’ambito della più ampia strategia per il Digital Single Market in Europa.
Partendo da un esame della normativa di riferimento, si sono messi in luce i cambiamenti che, nel corso degli anni, si sono succeduti in questa interessante e sempre attuale materia, i "gap" da colmare, la disciplina da implementare e quella già implementata in virtù di una maggior tutela di quello che, per antonomasia, viene definito contraente debole contro i possibili abusi da parte di professionisti, venditori ed operatori digitali. Con la diffusione della tecnologia, infatti, il legislatore sovranazionale si è ritrovato a dover delineare una nuova disciplina in grado di adeguare il mercato alle nuove esigenze “di digitalizzazione dei servizi” e, al tempo stesso, di proteggere il consumatore tramite il riconoscimento di azioni giuridiche efficaci. La nuova direttiva sulle garanzie nella vendita di beni di consumo, approvata assieme alla direttiva sui contenuti digitali (2019/770/UE), intende sostanzialmente rispondere a queste esigenze con il precipuo fine di superare la perdurante frammentazione del diritto degli Stati membri in questa materia. Ed è questa la ragione che ha portato a scegliere questo argomento per lo sviluppo della mia tesi.
Mentre la Direttiva 2019/771 modifica un assetto normativo già esistente, la Direttiva 2019/770 detta regole nuove e specifiche per la fornitura di contenuti e servizi digitali, in relazione ai quali la normativa che disciplina la fornitura di beni e servizi analogici si è spesso dimostrata non adeguata e fonte di dubbi interpretativi. Come si è messo in rilievo nel corso del lavoro, difatti, benché l’obiettivo di fondo dell’intervento europeo sia certamente apprezzabile, poiché mira a migliorare il funzionamento del mercato interno, favorendo un più ampio sfruttamento delle potenzialità del commercio elettronico per una maggiore crescita economica e per una migliore e più diffusa integrazione dei mercati, il risultato raggiunto pare un po’ insoddisfacente. E ciò in quanto, come messo ben in evidenza da attenta dottrina, gli esiti della disciplina oggetto di armonizzazione appaiono talvolta incoerenti o persino contraddittori con i propositi espressi, primo tra tutti quello di armonizzazione della materia, anche a causa delle numerose deroghe introdotte ai principi. A titolo esemplificativo, tra tutti, si pensi all’intento di garantire un elevato livello di protezione del consumatore a cui non corrisponde, tuttavia, l'introduzione dell'azione diretta nei confronti del produttore, che pure era stata preannunciata fin dalla precedente direttiva, oppure alla possibilità, affidata agli Stati membri, di disciplinare aspetti rilevanti della materia consumeristica quali la previsione della durata della garanzia o del termine di prescrizione. Parimenti, sono molte le enunciazioni di principio che non superano il livello programmatico poiché nell’articolato non trovano alcuna corrispondenza.
La materia è di grande interesse anche per i ‘problematici’ esiti che l’armonizzazione massima provoca nel nostro ordinamento, analizzati nella parte finale della tesi: come è noto, infatti, non esiste un diritto europeo dei contratti in senso stretto e ogni paese europeo ha una propria normativa nazionale che va conciliata con quella europea.
Il tema centrale del lavoro è dunque l’analisi delle recenti direttive nn. 770/771 del 2019 con particolare riferimento alla gerarchia dei rimedi comuni alle due recenti direttive. Le due direttive rispondono ad una crescente richiesta di certezza nell’ambito del digitale, ed affrontano interrogativi che per anni hanno diviso gli esperti di consumer protection.
Per conoscere però gli effetti sul mercato di queste direttive, si dovrà attendere almeno il 1° gennaio 2022, termine ultimo per il recepimento di tali direttive nei singoli Stati membri; con l’auspicio che le autorità nazionali adottino un approccio comune anche nella fase di interpretazione ed applicazione delle norme, così da non vanificare l’intento di armonizzazione alla base delle scelte del legislatore.

Indice (COMPLETO)Apri

Tesi (ESTRATTO)Apri

Norme di riferimento

Acquista questa tesi
Inserisci il tuo indirizzo email: