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Ordinamento penitenziario -

Il governo delle carceri. Organizzazione e funzioni dell'Amministrazione penitenziaria

AUTORE:
ANNO ACCADEMICO: 2019
TIPOLOGIA: Laurea liv. I
ATENEO: Universitą degli Studi Roma Tre
FACOLTÀ: Scienze Politiche
ABSTRACT
Per poter definire con precisione l’oggetto di questo lavoro si rende necessario dire qualcosa a proposito del processo di razionalizzazione dell’esecuzione penale. Razionalizzare significa qualificare una serie di comportamenti rivolti verso specifici obbiettivi ed inquadrarli in procedure sistematiche e in un apparato organizzativo. Ciò è stato fatto anche per l’esecuzione penale, così come per molti altri settori, con l’avvento della modernità. L’esito di un sempre più incisivo processo di razionalizzazione dell’esecuzione penale ha dato vita nel tempo all’Amministrazione penitenziaria, al Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità e ad un’altra serie di organismi aventi ad oggetto servizi connessi alla procedura penale.
La presente esposizione si può dire che abbia ad oggetto l’analisi di una sola parte dell’esito del processo di razionalizzazione dell’esecuzione penale, ovvero del governo delle carceri. Nel momento in cui si è arrivati a definire come oggetto di studio l’Amministrazione penitenziaria, si è imposta una scelta: capire se ampliare lo studio, oltre che ad un’analisi delle funzioni e dell’organizzazione penitenziaria in termini statici, anche ad un esame delle reazioni dello stesso apparato agli stimoli imprevisti e, dunque, passare da uno studio mono- disciplinare in Diritto amministrativo ad uno interdisciplinare a cavallo tra quest’ultimo e l’Analisi delle organizzazioni (per la parte attinente allo studio del medesimo oggetto, ma in termini dinamici). Per motivi legati, oltre che all’estrema complessità di un lavoro di tal genere, al limitato tempo a disposizione, la scelta è caduta sulla prima opzione.

In definitiva, il lavoro qui presentato vorrebbe rappresentare una sorta di planimetria delle funzioni e dell’organizzazione dell’Amministrazione penitenziaria nella sua dimensione statica.

Definito l'oggetto, l'obbiettivo principale dello studio è quello di disegnare un quadro dettagliato delle funzioni e dell’organizzazione del governo delle carceri, ovvero di raccogliere in un unico luogo ideale l’ordinamento dell’Amministrazione penitenziaria. Un obbiettivo rilevante, complesso, forse ambizioso, che si è scelto di realizzare attraverso l’attenta definizione di alcuni quesiti a cui dare una risposta, con la convinzione che le risposte fornite, incastrandosi tra loro come i pezzi di un puzzle, possano restituire un quadro rispondente al macro-obbiettivo prima descritto. Tali quesiti sono cinque:
  • In quale contesto storico, politico e sociale si è sviluppata l’Amministrazione penitenziaria?
  • In quale contesto giuridico è incardinata?
  • Quali sono le sue funzioni ed in che modo è organizzata?
  • Quali sono le risorse umane che le conferiscono la professionalità di cui necessità per il proprio corretto funzionamento?
  • Come si relaziona tale amministrazione con il contesto penale/penitenziario internazionale?
La tesi si sviluppa attraverso cinque capitoli, rispondenti ognuno ad uno dei quesiti proposti. Ciascun capitolo è articolato per specifici paragrafi e sotto-paragrafi, i quali suddividono il macro-argomento in diversi periodi logici, con lo scopo di semplificare l’esposizione della questione, nonché di dare al lettore la possibilità di potersi costruire uno schema mentale preciso relativo alla questione trattata. Il primo capitolo rappresenta una premessa a tutto il lavoro: delinea il contesto storico, sociale e politico esistente attorno alla questione penale ed in modo particolare a quella penitenziaria. Il secondo rappresenta un completamento alla premessa posta col primo: si concentra sul contesto giuridico esistente attorno al governo delle carceri. Descrive, dunque, la rete delle fonti normative in materia di esecuzione penale, nonché il relativo procedimento al fine di chiarire in quale posizione giuridica agisce l’Amministrazione penitenziaria, quali sono i limiti a cui è sottoposta e qual è il suo raggio d’azione. Il terzo è il vero e proprio cuore di questo lavoro: analizza in modo puntuale le funzioni e l’intero apparato organizzativo del D.A.P., andando a chiarirne gli aspetti salienti e prestando estrema attenzione agli istituti di prevenzione e pena, di cui è offerta una disamina completa. L’analisi in questione è preceduta da una esposizione delle fonti normative in materia di organizzazione penitenziaria e della struttura del Ministero della Giustizia e prosegue, oltre che rilevando l’importanza dello status dipartimentale per l’Amministrazione penitenziaria, disegnando la planimetria di questa partendo dal suo nucleo centrale fino alle unità decentrate (provveditorati, istituti di pena e prevenzione, scuole di formazione). Il quarto ed il quinto capitolo contengono ulteriori specificazioni su questioni particolari relative all’Amministrazione penitenziaria. Vengono, infatti, sottoposti ad esame le risorse umane operanti nell’ambito del governo delle carceri e i rapporti internazionali del D.A.P. .

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Norme di riferimento

  • Legge sull'ordinamento penitenziario
  • D.P.R. 30 giugno 2000, n. 230 - Regolamento penitenziario
    D.lgs. 444/1992
    D.lgs. 443/1992
    D.lgs. 449/1992
    Altre fonti normative nazionali (primarie e non) e internazionali in materia di diritto amministrativo, costituzionale, diritti umani, diritto penitenziario.

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