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Diritto penale -

Esercitare arbitrariamente le proprie ragioni

AUTORE:
ANNO ACCADEMICO: 2016
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Napoli - Federico II
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
L'elaborato illustra l’evoluzione storico – codicistica non solo del concetto stesso di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, quanto del modus di affrontare questo fenomeno. Lo studio del farsi giustizia da soli, di praticare la vendetta, catapulterà i lettori in contesti storico–culturali diversi da quelli attuali. Grazie a Rouland conosceranno popoli come i Mbuti, che si vendicano minimando il comportamento del colpevole fino a farne una caricatura, vedranno come gli Inuit ricorrono a competizioni canore al solo gusto di umiliare il loro avversario. Verdier confuterà la teoria secondo il quale “la vendetta è un principio naturale che l’uomo aveva in comune con le bestie”, attraverso il suo sistema vendicatorio. Il desiderio di vendicarsi e farsi giustizia da soli attraversa la nostra storia, per cui in queste pagine sarà condotta un’analisi, di carattere generale, dei vari codici che hanno caratterizzato l’ordinamento della Nostra Italia: dai diversi codici preunitari al codice Zanardelli (post-unitario), per poi concludere con il codice Rocco, degli anni trenta. Infine, con questo elaborato, si vuole fornire ai lettori la possibilità di vedere con i propri occhi in che modo i Tribunali e la Corte di Cassazione affrontano il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, in diversi momenti storici: da fine ottocento/inizio novecento fino ai giorni nostri.

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