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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6047 del 16 aprile 2003
«La sentenza con la quale il giudice applica all'imputato la pena da lui richiesta e concordata con il pubblico ministero, pur essendo equiparata a una pronuncia di condanna ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 445, primo comma, c.p.p., non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16069 del 20 dicembre 2001
«Il giudice di merito, in mancanza di qualsiasi divieto di legge, oltre che utilizzare prove raccolte in diverso giudizio fra le stesse o altre parti, può anche avvalersi delle risultanze derivanti da atti di indagini preliminari svolte in sede...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15826 del 15 dicembre 2000
«Il giudice che fondi il proprio convincimento sulle risultanze di una sentenza penale non è tenuto a disporre la previa acquisizione degli atti del relativo processo e ad esaminarne il contenuto qualora, per la formazione di un razionale...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 26550 del 12 dicembre 2011
«Il giudice del merito può porre a fondamento della propria decisione una perizia stragiudiziale, anche se contestata dalla controparte, purché fornisca adeguata motivazione di tale sua valutazione, attesa l'esistenza, nel vigente ordinamento, del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11105 del 14 agosto 2001
«I documenti provenienti da terzi estranei alla lite possono offrire solo elementi indiziari che, in concorso con altre risultanze, sono suscettibili, secondo il prudente apprezzamento del giudice di merito — insindacabile in sede di legittimità se...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3049 del 16 marzo 2000
«L'omessa intestazione con la mancanza delle parole «Repubblica italiana» e «In nome del popolo italiano», indicate nel comma 1 dell'articolo 132 del c.p.c., è irregolarità formale non incidente sulla validità della sentenza di primo grado...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10095 del 12 ottobre 1998
«Il principio dell'interpretazione del dispositivo della sentenza mediante la motivazione, benché applicabile anche nel rito del lavoro, non può tuttavia valere a sanare contrasti irriducibili tra le due parti della sentenza (come quello che si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9157 del 15 settembre 1997
«La portata e il valore della pronuncia giurisdizionale vanno individuati tenendo conto non soltanto delle statuizioni finali formalmente contenute nel dispositivo, ma anche delle enunciazioni contenute nella motivazione, le quali incidono sul...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1481 del 18 febbraio 1997
«Nel rito del lavoro, allorquando la motivazione della sentenza si limiti alla mera esplicitazione di statuizioni già sostanzialmente argomentabili dalla struttura logico-semantica del dispositivo, non può invocarsi il principio della non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11358 del 30 dicembre 1994
«La natura di un provvedimento giudiziale deve essere desunta non dalla forma in cui il provvedimento è stato emanato o dalla qualificazione che gli è stata attribuita dal giudice che lo ha emesso, ma dal suo effettivo contenuto in relazione alle...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6706 del 16 giugno 1993
«Il principio secondo cui la portata precettiva della sentenza va individuata tenendo conto non solo delle statuizioni formali contenute nel dispositivo ma anche delle enunciazioni della motivazione dirette in modo univoco all'attribuzione di un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9019 del 30 aprile 2005
«Qualora sia denunziata la nullità di sentenza collegiale nella cui intestazione risulti il nominativo del magistrato relatore ed estensore con errata indicazione del prenome e che contenga il nominativo di altro magistrato diverso da quello che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3132 del 5 marzo 2002
«L'art. 132 c.p.c., stabilendo che la sentenza deve contenere l'indicazione del giudice che l'ha pronunciata, non impone, al riguardo, che l'esatta collocazione territoriale del giudice nella struttura organizzativa dell'autorità giudiziaria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6494 del 8 giugno 1995
«L'omessa indicazione, nell'intestazione della sentenza resa da un giudice collegiale e sottoscritta dal presidente e dall'estensore, del terzo giudice partecipante alla deliberazione, ogni qual volta tale partecipazione non sia desumibile, ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3268 del 22 marzo 1995
«La sentenza nella cui intestazione risulti il nominativo di un magistrato non tenuto alla sottoscrizione, diverso da quello indicato nel verbale dell'udienza collegiale di discussione, deve presumersi affetta da errore materiale, come tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2815 del 10 marzo 1995
«La nullità della sentenza deliberata da giudici diversi da quelli che hanno assistito alla discussione, che è insanabile e rilevabile d'ufficio ai sensi dell'art. 158 c.p.c., può essere dichiarata solo quando vi sia la prova della non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 68 del 4 gennaio 1995
«L'omessa indicazione, nella intestazione della sentenza, del nominativo di uno dei giudici che compongono il collegio non è motivo di nullità della stessa allorché risulti (nel caso di specie dal dispositivo d'udienza) che la decisione è stata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16535 del 28 settembre 2012
«L'omessa indicazione nell'epigrafe della sentenza del nome di una delle parti rende nulla la sentenza quando né dallo "svolgimento del processo", né dai "motivi della decisione", sia dato desumere la sua effettiva partecipazione al giudizio, con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23670 del 11 novembre 2011
«La mancata indicazione espressa della parte nella sentenza - non prescritta a pena di nullità dall'art. 132, secondo comma, n. 2, c.p.c. - non ne determina la nullità per inidoneità al raggiungimento dello scopo ove l'atto abbia indicato un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7343 del 31 marzo 2010
«L'omessa o inesatta indicazione del nome di una delle parti nell'intestazione della sentenza va considerata un mero errore materiale, emendabile con la procedura di cui agli artt. 287 e 288 c.p.c., quando dal contesto della sentenza risulti con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17957 del 24 agosto 2007
«Poiché l'art. 132, secondo comma, n. 2 c.p.c. non prevede il requisito della indicazione delle parti a pena di nullità, la mancanza della indicazione espressa di una delle parti o di tutte nella sentenza (e precisamente tanto nella sua...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10793 del 23 luglio 2002
«L'omessa, incompleta o inesatta indicazione, in sentenza, di tutte le parti in causa (nella specie, omessa indicazione degli eredi di una delle parti, deceduta, nonché omessa indicazione della qualità di erede di altra parte costituita) non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8364 del 20 giugno 2000
«La mancata indicazione della parte contumace nell'epigrafe della sentenza, e la mancata dichiarazione di contumacia della stessa, non incidono sulla regolarità del contraddittorio ove risulti che la parte sia stata regolarmente citata in giudizio,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6439 del 16 luglio 1996
«L'omessa indicazione, nell'epigrafe della sentenza, del conferimento della procura alle liti costituisce un'irregolarità formale emendabile con la procedura della correzione degli errori materiali, e non un motivo di nullità della sentenza.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 913 del 26 gennaio 1995
«La mancata indicazione del nome di una parte nell'epigrafe o nel dispositivo della sentenza, ovvero in entrambi, non integra una causa di nullità della sentenza stessa, ma un mero errore materiale emendabile con la procedura prevista dagli artt....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4015 del 27 febbraio 2004
«L'omessa trascrizione delle conclusioni delle parti e l'inadeguata esposizione dello svolgimento del processo di per sé non costituiscono motivo di nullità della sentenza, se le omissioni e le carenze espositive non hanno inciso in concreto sul...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12475 del 10 novembre 1999
«La mancata trascrizione delle conclusioni delle parti non costituisce di per sé motivo di nullità della sentenza, occorrendo a tale fine che l'omissione abbia in concreto inciso sull'attività del giudice nel senso cioè di avere determinato o la...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 22845 del 10 novembre 2010
«In tema di contenuto della sentenza, la concisa esposizione dello svolgimento del processo e dei motivi in fatto della decisione, richiesta dall'art. 132, comma 2, n. 4, c.p.c. nella versione anteriore alla modifica da parte dell'art. 45, comma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7058 del 9 maggio 2003
«La conformità della sentenza al modello di cui all'art. 132 n. 4 c.p.c., e l'osservanza degli artt. 115 e 116 c.p.c., non richiedono che il giudice di merito dia conto dell'esame di tutte le prove prodotte o comunque acquisite e di tutte le tesi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13292 del 5 ottobre 2000
«L'esposizione in sentenza dei fatti di causa non deve necessariamente tradursi nella narrazione completa ed analitica dello svolgimento del processo ed in un particolareggiato resoconto delle deduzioni delle parti, essendo sufficiente che essa...»