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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6042 del 14 marzo 2014
«In applicazione del principio "iura novit curia", il giudice deve procedere alla ricostruzione completa della normativa applicabile alla fattispecie oggetto di giudizio, tenendo conto delle pronunce della Corte costituzionale e delle norme di cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20313 del 4 ottobre 2011
«Le massime o nozioni di comune esperienza costituiscono regole di giudizio di carattere generale, derivanti dall'osservazione reiterata di fenomeni naturali e socioeconomici di cui il giudice è tenuto ad avvalersi, in base all'art. 115 c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2756 del 5 febbraio 2008
«Il decreto emesso dalla Corte d'appello, in sede di reclamo, avverso il decreto del tribunale per i minorenni che ha disposto l'affido di un figlio minore ai servizi sociali, non è impugnabile col ricorso ordinario per cassazione ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2539 del 8 febbraio 2005
«Il decreto pronunciato dal tribunale sul ricorso dello straniero avverso il diniego del permesso di soggiorno per motivi familiari è impugnabile con il reclamo alla corte di appello ai sensi dell'art. 739 c.p.c. (richiamato, con l'intera...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11308 del 16 giugno 2004
«In tema di disciplina degli stranieri, la revoca del permesso di soggiorno per motivi familiari rilasciato ai sensi dell'art. 30, comma primo, D.L.vo n. 286 del 1998, la quale risulti fondata sul profilo della mancata convivenza, dopo il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12223 del 20 agosto 2003
«È reclamabile davanti alla Corte d'appello il decreto emesso dal giudice monocratico di tribunale sul ricorso dell'interessato, proposto ex art. 30, comma sesto, del D.L.vo 25 luglio 1998, n. 286, avverso il diniego del nulla osta al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13052 del 9 settembre 2002
«In tema di liquidazione degli onorari di avvocato, poiché i relativi provvedimenti, sono legittimamente assunti in sede camerale, agli stessi è applicabile la disciplina dell'art. 739, terzo comma, c.p.c., relativa alla non reclamabilità, salvo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1786 del 6 marzo 1996
«Il procedimento per la modificazione dei provvedimenti della separazione riguardanti i coniugi e la prole, regolato dall'art. 710 c.p.c., nel testo introdotto con la legge n. 331 del 1988, costituisce un procedimento camerale che si conclude con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 869 del 28 gennaio 1994
«I provvedimenti del tribunale sull'ammissibilità dell'azione di dichiarazione di paternità o maternità naturale ex art. 274 c.c. sono reclamabili, ai sensi dell'art. 739 c.p.c., entro dieci giorni dalla notificazione o, in difetto di questa, nel...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10778 del 29 ottobre 1993
«Anche se assoggettati alla disciplina dell'art. 534 e ss. c.p.c., espressamente richiamata dall'art. 733, al quale rinvia l'art. 748 c.p.c., gli atti relativi alla vendita dei beni ereditari, avendo solo funzione attuativa del provvedimento di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10737 del 28 ottobre 1993
«Non è impugnabile con reclamo al presidente della corte di appello il provvedimento con il quale il presidente del tribunale rigetti la istanza di cancellazione del debitore cambiario protestato dallo elenco dei protesti, ai sensi dell'art. 3 L....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3127 del 16 marzo 1993
«Il decreto, con cui il tribunale dispone l'ispezione dell'amministrazione di una società, è suscettibile di reclamo alla corte di appello a norma degli artt. 739 e 742 bis c.p.c., sia perché l'art. 2409 c.c. non pone alcuna distinzione tra i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6136 del 30 maggio 1991
«Il decreto - reso nel vigore dell'art. 9 della L. 1 dicembre 1970, n. 898 - con il quale si sia disposta l'attribuzione della pensione al coniuge divorziato, al pari di tutti i decreti camerali, non è appellabile, ma reclamabile ai sensi e nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4198 del 19 settembre 1978
«Ai sensi degli artt. 9 della L. 1 dicembre 1970, n. 898, sulla disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio, 737, 738 e 739 c.p.c., la revisione, per fatti sopravvenuti, delle disposizioni concernenti l'affidamento dei figli ed i rapporti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 209 del 5 gennaio 2005
«In tema di ricongiungimento familiare richiesto dallo straniero extracomunitario per i propri familiari, la circostanza che il visto di ingresso, che deve essere rilasciato dall'Autorità consolare una volta che la Questura, cui la domanda viene...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14818 del 15 novembre 2000
«Il provvedimento emesso dal tribunale adito in sede di impugnazione avverso la radiazione dal ruolo nazionale dei periti assicurativi, pronunciata nei confronti di un iscritto ai sensi degli artt. 7 e 11 legge 17 febbraio 1992, n. 166 ha natura di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3563 del 9 dicembre 1971
«In ordine alla legittimazione ed all'interesse dei terzi interessati ad agire in via contenziosa contro un provvedimento di volontaria giurisdizione autorizzativo di un atto lesivo di un loro diritto, occorre distinguere a seconda che i vizi del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5814 del 3 luglio 1987
«Poiché nei procedimenti di volontaria giurisdizione non è necessario il patrocinio di un procuratore legalmente esercente, prescritto dall'art. 82 c.p.c. per il caso di partecipazione al giudizio, nella controversia per la designazione dell'erede...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3778 del 27 luglio 1978
«Poiché nei procedimenti in camera di consiglio il reclamo al giudice gerarchicamente superiore non apre un giudizio di impugnazione in senso tecnico, essendo rivolto solamente a provocare la prosecuzione dello stesso procedimento, non si applica a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5493 del 5 aprile 2012
«In tema di impugnazione, nei procedimenti attivati su istanza di parte, ove un termine sia prescritto per il compimento di attività, la cui omissione si risolva in un pregiudizio per la situazione tutelata, deve essere assicurata all'interessato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12983 del 5 giugno 2009
«Nei procedimenti camerali indicati nell'art. 38 disp. att. c.c., tra i quali rientra quello disciplinato dall'art. 262 c.c., relativo alla domanda di attribuzione del cognome paterno in via aggiuntiva o sostitutiva a quello materno, il reclamo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4482 del 26 marzo 2003
«Nei procedimenti in camera di consiglio che si svolgono nei confronti di più parti, la notificazione del decreto è idonea a far decorrere — tanto per il destinatario della notifica che del notificante — il termine di dieci giorni per la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13772 del 20 settembre 2002
«In tema di decadenza dal diritto di impugnazione dei decreti del tribunale (impugnazione che, secondo il combinato disposto degli artt. 739, 285 c.p.c., va proposta, sotto forma di reclamo, nel termine di «dieci giorni dalla notifica qualora il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3670 del 29 aprile 1997
«A norma del secondo comma dell'art. 739 c.p.c., nei procedimenti in camera di consiglio svolgentisi nei confronti di più parti, la notificazione del provvedimento che abbia definito il relativo procedimento è idonea a far decorrere il termine di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5629 del 19 giugno 1996
«Il giudizio di merito relativo alla dichiarazione di paternità o maternità naturale di minori innanzi al tribunale per i minorenni oppure, in sede di gravame, innanzi alla Sezione per i minorenni della Corte d'appello, a norma dell'art. 38 disp....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10833 del 17 ottobre 1995
«L'art. 739 c.p.c. — secondo cui, il provvedimento emesso in camera di consiglio dal tribunale, se è pronunziato in confronto di più parti, è reclamabile entro dieci giorni dalla sua notificazione — non deroga alla regola generale dettata dall'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 74 del 5 gennaio 1994
«Il principio secondo cui, quando — come nel procedimento per l'accertamento della paternità naturale di minori (art. 38 att. c.c.) — la pronuncia conclusiva di un procedimento camerale consiste in una sentenza, l'impugnativa di questa non è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9695 del 25 settembre 1990
«Con riguardo al decreto reso al tribunale in esito al procedimento camerale per la concessione al coniuge divorziato della quota di pensione che sarebbe spettata al coniuge superstite (ex art. 9 L. n. 898 del 1970), il termine di dieci giorni per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4267 del 16 maggio 1990
«Ai fini della proposizione del reclamo alla Corte d'appello avverso il decreto reso dal tribunale sull'ammissibilità dell'azione per la dichiarazione di paternità o maternità naturale, il termine di dieci giorni decorre, in applicazione dell'art....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4441 del 25 novembre 1976
«Il termine di dieci giorni per impugnare il provvedimento con il quale il tribunale in camera di consiglio, a norma dell'art. 9 della L. n. 898 del 1970, ha deciso sull'istanza di revisione delle disposizioni relative alla misura e alle modalità...»