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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 2468 del 20 febbraio 2002
«Nel procedimento speciale per convalida di cui agli artt. 657 e seguenti c.p.c., prima che si determini — a seguito dell'opposizione dell'intimato — la trasformazione di esso in ordinario giudizio di cognizione, in presenza dell'espressa istanza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8595 del 1 ottobre 1996
«In sede di procedimento speciale per convalida ai sensi degli articoli 657 e segg. del c.p.c., il pretore non può, a seguito dell'opposizione dell'intimato, sospendere il processo a norma dell'art. 295 dello stesso codice in attesa dell'esito di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 155 del 13 gennaio 1987
«Qualora con il procedimento sommario per convalida di licenza o di sfratto venga dedotta in giudizio una controversia relativa all'affitto di fondi rustici, la competenza funzionale attribuita alle sezioni specializzate agrarie esclude «in toto»...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7088 del 29 luglio 1994
«Nel caso in cui, a seguito di opposizione alla intimazione di licenza o sfratto per finita locazione, il processo debba proseguire davanti al giudice competente per valore (artt. 665-667 c.p.p.), l'intimato non ha alcun interesse a far valere la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2619 del 30 marzo 1990
«In tema di procedimento di convalida di sfratto, emessa dal giudice ordinanza di rilascio con riserva delle eccezioni del convenuto ai sensi dell'art. 665 c.p.c., la mancata riassunzione del giudizio nel termine perentorio fissato ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11830 del 16 maggio 2013
«È inammissibile, in relazione al divieto di introdurre nuove eccezioni nel giudizio di appello, di cui all'art. 437, secondo comma, cod. proc. civ., il motivo di impugnazione con cui l'intimato di sfratto per morosità deduca il proprio difetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23908 del 9 novembre 2006
«Nel rito del lavoro la disciplina della fase introduttiva del giudizio risponde ad esigenze di ordine pubblico attinenti al funzionamento stesso del processo, in aderenza ai principi di immediatezza, oralità e concentrazione che lo informano,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16252 del 3 agosto 2005
«Con riguardo ad opposizione proposta dopo la convalida di licenza o di sfratto ai sensi dell'art. 668 c.p.c., la impossibilità a comparire dell'intimato (o, se questo si sia costituito, del suo difensore) per forza maggiore può anche dipendere da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1327 del 3 febbraio 1995
«L'opposizione tardiva all'ordinanza di convalida di sfratto ex art. 668 c.p.c. deve ritenersi accordata per qualsiasi irregolarità della notificazione dell'atto di intimazione, ancorché comportante una nullità dell'atto stesso in relazione alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4788 del 13 novembre 1989
«L'opposizione dopo la convalida è ammessa, ai sensi dell'art. 668 c.p.c. (interpretato alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 89 del 1972) soltanto nel caso in cui l'intimato non abbia avuto tempestiva conoscenza della citazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4794 del 13 luglio 1983
«Ai fini dell'opposizione tardiva a convalida di sfratto, prevista dall'art. 668 c.p.c., il caso fortuito va individuato in quelle circostanze obiettive escludenti l'imputabilità all'intimato, a titolo di colpa o dolo, della mancata comparizione....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6242 del 24 novembre 1981
«La possibilità di opposizione tardiva alla convalida di sfratto è subordinata, a norma dell'art. 668 c.p.c., al concorso di un duplice ordine di circostanze: l'esistenza di un'irregolarità di notificazione, o di un caso fortuito o di una forza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4641 del 9 luglio 1983
«Nel caso di opposizione tardiva ai sensi dell'art. 668 c.p.c., la competenza a decidere sulla relativa ammissibilità spetta al giudice competente per il merito con la conseguenza che, ove la competenza al riguardo spetti, secondo le regole...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2024 del 27 marzo 1984
«Per la disciplina dell'opposizione dopo la convalida (cosiddetta opposizione tardiva), il richiamo contenuto nell'art. 668 c.p.c. alle forme prescritte per l'opposizione al decreto d'ingiunzione (in quanto applicabili) è limitato alle modalità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10594 del 23 aprile 2008
«Con riguardo ad opposizione proposta dopo la convalida di licenza o di sfratto ai sensi dell'art. 668 c.p.c., la impossibilità a comparire dell'intimato (o, se questo si sia costituito, del suo difensore ) per forza maggiore può anche dipendere da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1417 del 6 marzo 1982
«In tema di opposizione cosiddetta tardiva alla convalida di sfratto — prevista dall'art. 668 c.p.c. — è inammissibile il ricorso per cassazione avverso il provvedimento del giudice che rigetti l'istanza di sospensione dell'esecuzione avanzata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4658 del 7 settembre 1985
«Il giudice dell'appello il quale — contrariamente al giudice di primo grado ed in riforma della relativa pronuncia — reputi ammissibile l'opposizione tardiva ex art. 668 c.p.c. ad una convalida di sfratto, deve pronunciare nel merito e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1841 del 19 luglio 1967
«L'ordinanza di rilascio dell'immobile locato con riserva delle eccezioni del convenuto, emessa dal pretore o dal conciliatore a norma dell'art. 699 c.p.c., non è soggetta ad alcuna impugnazione e neppure ad istanza per regolamento di competenza, a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16851 del 1 agosto 2011
«È valida, pur non essendo espressamente prevista dalla legge, la contestuale proposizione, nell'atto di ricorso al Tribunale per ottenere un provvedimento cautelare, della domanda di merito concernente una controversia di lavoro, senza che assuma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12620 del 26 maggio 2006
«In tema di procedimenti cautelari, disciplinati, a seguito della entrata in vigore delle disposizioni della legge n. 353 del 1990 (in data 30 aprile 1995), secondo il criterio, ivi delineato, del procedimento cautelare uniforme, la disposizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18002 del 2 agosto 2010
«Ai sensi dell'art. 43 bis del r.d. 30 gennaio 1941, n. 12, i giudici onorari chiamati ad integrare i collegi nei tribunali ordinari, mentre possono svolgere anche funzioni di appello, non possono, invece, trattare i procedimenti cautelari "ante...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2505 del 3 febbraio 2010
«L'omessa rilevazione dell'incompetenza (derogabile od inderogabile) da parte del giudice o l'omessa proposizione della relativa eccezione ad opera delle parti nel procedimento cautelare "ante causam" non determina il definitivo consolidamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5335 del 8 marzo 2007
«In tema di procedimento cautelare, ai sensi dell'art. 669 ter c.p.c., prima dell'inizio del giudizio di merito la domanda si propone al giudice competente, in base agli ordinari criteri, a conoscere del merito; in mancanza di proposizione, nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6603 del 23 luglio 1996
«La competenza funzionale sulle controversie di attuazione di provvedimenti cautelari che hanno per oggetto obblighi di fare o di non fare — instaurate a far data dal 16 febbraio 1994 — è attribuita, anche per i provvedimenti pronunciati in un...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4482 del 21 aprile 1995
«Ai sensi dell'art. 24 della Convenzione di Bruxelles 27 settembre 1968 — resa esecutiva in Italia con L. 21 giugno 1971, n. 804 — i provvedimenti provvisori o cautelari (nella specie, il sequestro conservativo richiesto al giudice italiano)...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5947 del 11 novembre 1982
«Al fine dell'individuazione del giudice competente per l'attuazione di un provvedimento cautelare e d'urgenza occorre distinguere a seconda che il beneficiario del provvedimento stesso abbia preferito ricorrere alla forma coattiva diretta o,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 37 del 11 gennaio 1990
«Nell'ipotesi in cui il lavoratore subordinato — trovatosi in stato di malattia fuori della sede di lavoro e giudicato idoneo, dalla struttura medica di controllo del luogo ove era in malattia, a riprendere servizio in una certa data — abbia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 199 del 10 gennaio 2003
«Ai sensi del combinato disposto degli artt. 669 ter comma terzo e 669 quater comma sesto c.p.c. nonché 316 c.p.c.; nell'ipotesi di azione civile esercitata o trasferita in sede penale, la competenza a conoscere della richiesta di sequestro...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5152 del 4 maggio 1993
«Il principio che riserva al giudice che ha emesso il provvedimento o a quello della causa di merito tutte le funzioni inerenti alla esecuzione dei provvedimenti cautelari, possessori o di urgenza ed alle eventuali contestazioni o opposizioni delle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 783 del 1 febbraio 1984
«A norma dell'art. 701 c.p.c., la competenza del giudice istruttore della causa di merito ad emettere il provvedimento d'urgenza presuppone che questo sia domandato, appunto, in pendenza della causa di merito, comprendente l'accertamento del...»