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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 751 del 26 gennaio 1996
«In tema di detenzione di sostanze stupefacenti a fine di spaccio, la distinzione tra connivenza non punibile del coniuge e concorso nel delitto va individuata nel fatto che mentre la prima postula che l'agente mantenga un comportamento meramente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34365 del 11 agosto 2004
«Il giudice può disporre la confisca facoltativa ex articolo 240, comma primo, c.p., delle cose che servirono a commettere il reato, allorchè ravvisi una pericolosità sociale, in capo all'imputato, data dalla relazione tra l'attività criminosa e il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12990 del 11 dicembre 1998
«Rientra nella fattispecie della corruzione per un atto di ufficio (art. 318 c.p.) il comportamento dell'incaricato di pubblico servizio che, svolgendo compiti preparatori nella procedura di definizione dei rapporti tra privati proponenti e l'ente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16335 del 26 aprile 2011
«In tema di distinzione tra i reati di corruzione e concussione, non è ravvisabile l'ipotesi della concussione cosiddetta "ambientale" qualora il privato si inserisca in un sistema nel quale il mercanteggiamento dei pubblici poteri e la pratica...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1797 del 14 gennaio 2008
«Allorché sia stata contestata la circostanza aggravante dei motivi abietti, con la precisazione che questi sono consistiti nel fatto di avere agito al fine di agevolare l'attività di un sodalizio mafioso, si ha piena identificazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5900 del 6 febbraio 1998
«Ai fini del riconoscimento del vincolo della continuazione fra episodi per i quali siano stati emanati diversi provvedimenti applicativi di misure cautelari, in relazione al disposto di cui all'art. 297, comma 3, c.p.p., può attribuirsi rilevanza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6199 del 18 febbraio 2011
«In tema di favoreggiamento personale, sussiste la circostanza aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416 bis c.p., ovvero al fine di agevolare l'attività dell'associazione di tipo mafioso (art. 7 D.L....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35266 del 21 settembre 2007
«La circostanza aggravante di cui all'art. 378, comma secondo, c.p. ha natura oggettiva, poiché attiene alla maggiore entità del danno subito dall'amministrazione della giustizia per effetto della lesione dell'interesse alla repressione del reato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44753 del 20 novembre 2003
«In tema di favoreggiamento personale, la circostanza aggravante di cui all'art. 7 D.L. 13 maggio 1991 n. 152, conv. in legge 12 luglio 1991, n. 203 (aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416 bis c.p. ovvero al fine...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7110 del 18 luglio 1997
«L'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 7 del decreto legge 13 maggio 1991 n. 152 conv. nella legge 12 luglio 1991 n. 203, non si applica automaticamente ogni qualvolta venga favorito un appartenente ad un'associazione mafiosa, essendo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2730 del 21 marzo 1997
«L'aggravante di cui all'art. 7 comma primo del D.L. 13 maggio 1991 n. 152 convertito in legge 12 luglio 1991 n. 203 (secondo cui per i delitti puniti con pena diversa dall'ergastolo, commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416 bis...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2100 del 21 gennaio 1997
«Il delitto di concorso nel reato di associazione a delinquere di stampo mafioso e quello di favoreggiamento aggravato dal fine di agevolare l'attività dell'associazione stessa, ai sensi dell'art. 7 del D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4830 del 2 febbraio 2015
«In tema di evasione dagli arresti domiciliari, agli effetti dell'art. 385 cod. pen. deve intendersi per abitazione il luogo in cui la persona conduce la propria vita domestica e privata con esclusione di ogni altra appartenenza (aree condominiali,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 48676 del 24 novembre 2014
«La circostanza aggravante prevista dall'art. 7 del d.l. 13 maggio 1991, n. 152, conv. in L. 12 luglio 1991, n. 203 è configurabile anche quando la condotta è finalizzata ad agevolare una pluralità di diverse associazioni mafiose. (Fattispecie in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10489 del 12 marzo 2015
«In tema di incidente probatorio, gli incontri preliminari avvenuti previa autorizzazione del giudice tra il minore vittima di abusi sessuali e l'esperto di neuropsichiatria infantile allo scopo di facilitare il contatto personale tra quest'ultimo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36369 del 28 agosto 2014
«È illegittimo il sequestro preventivo della patente di guida - disposto nei confronti di soggetto indagato per il reato di omicidio colposo - trattandosi di documento non collegato da alcun diretto ed effettivo nesso di pertinenza con lo scopo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21066 del 19 ottobre 2016
«Il principio della responsabilità solidale illimitata dei soci per le obbligazioni sociali, desumibile dall'art. 2291 c.c., non si applica nei rapporti tra i soci medesimi, a prescindere dal titolo dell'azione intrapresa contro la società, perché...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 203 del 9 gennaio 2017
«L’azione “negatoria servitutis” tende alla negazione di qualsiasi diritto, anche dominicale, affermato dal terzo sul bene e, quindi, non al mero accertamento dell’inesistenza della pretesa servitù ma al conseguimento della cessazione della dedotta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 20935 del 3 maggio 2017
«La circostanza aggravante prevista dall'art. 7 D.L. 13 Maggio 1991 n. 152, convertito nella L. 12 luglio 1991 n. 203, nelle due differenti forme dell'impiego del metodo mafioso nella commissione dei singoli reati e della finalità di agevolare, con...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24802 del 15 giugno 2016
«In relazione al reato di associazione per delinquere "comune" di cui all'art. 416 cod. pen., l'aggravante di cui all'art. 7 del D.L. 13 maggio 1991, n. 159 è ipotizzabile esclusivamente sotto lo specifico profilo della finalità di agevolare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 53423 del 15 dicembre 2016
«Alla circostanza aggravante di cui all'art. 7, comma 1, del D.L. n. 152/1991, conv. con modif. in legge n. 203/1991, che si articola nella duplice ipotesi dell'avvalersi delle condizioni previste dall'art. 416 bis c.p. e dell'avere agito al fine...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7697 del 17 febbraio 2017
«In tema di notificazione della citazione dell'imputato, la nullità assoluta e insanabile prevista dall'art. 179 cod. proc. pen. ricorre soltanto nel caso in cui la notificazione della citazione sia stata omessa o quando, essendo stata eseguita in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7512 del 2 luglio 1994
«Il reato di cui all'art. 378 c.p. (favoreggiamento personale) è reato di pericolo e formale che si consuma nel momento in cui l'agente ha posto in essere un qualunque atto idoneo ad agevolare l'autore di un reato ad eludere le investigazioni: per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7881 del 9 agosto 1997
«In tema di concorso di persone nel reato, l'attenuante della minima importanza nella preparazione o nella esecuzione del reato prevista dall'art. 114 c.p., ricorre solo nella ipotesi in cui la condotta del correo abbia inciso sul risultato finale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2526 del 21 luglio 1999
«In tema di termini di durata delle misure cautelari, l'articolo 297, comma terzo, c.p.p., ai fini della retrodatazione della seconda misura custodiale, ne limita la rilevanza all'ipotesi in cui un reato sia stato commesso per eseguirne un altro....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6561 del 14 marzo 2017
«La prescrizione abbreviata ex art. 2949, comma 1, c.c. non si applica all'azione di regresso spettante al socio che, avendo assunto con altri soci un debito per finanziare la società, si sia rivolto ad un altro socio per il recupero della quota a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13825 del 21 marzo 2017
«In tema di evasione dagli arresti domiciliari, agli effetti dell'art. 385 cod. pen. deve intendersi per abitazione lo spazio fisico delimitato dall'unità abitativa in cui la persona conduce la propria vita domestica, con esclusione di ogni altra...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 36107 del 21 luglio 2017
«In tema di associazione di tipo mafioso, non è esclusa la responsabilità per tale reato nell'ipotesi in cui - nei confronti dello stesso imputato - non sia stata raggiunta la prova della configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 7, D.L. 13...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31874 del 9 maggio 2017
«Ai fini della applicabilità della speciale attenuante della dissociazione di cui all'art. 8 del D.L. 13 maggio 1991 n. 152 (conv. in legge n. 203 del 1991) è necessario che il soggetto che ne benefici sia ritenuto responsabile di partecipazione ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, ordinanza n. 22210 del 12 settembre 2018
«L'art. 2751 bis, n. 5, c.c., che persegue lo scopo di agevolare le cooperative di produzione e lavoro nella realizzazione dei crediti collegati prevalentemente alla prestazione di un'attività lavorativa diretta da parte dei soci, attribuisce...»