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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8734 del 9 aprile 2009
«La decisione giudiziale riguardante la ripartizione della pensione di reversibilità tra l'ex coniuge divorziato e il coniuge superstite al momento del decesso deve essere resa, ai sensi dell'art. 9 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, nel testo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8094 del 4 novembre 1987
«In caso di appello proposto dall'ente erogatore della pensione avverso la sentenza che riconosce al coniuge divorziato il diritto alla pensione di reversibilità, ai sensi dell'art. 13 della L. n. 74 del 1987, riveste carattere di impugnazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12546 del 9 giugno 2011
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, per contrarietà con l'art. 3 Cost., dell'art. 5 della legge 28 dicembre 2005, n. 263, norma di interpretazione autentica dell'art. 9 della legge 6 marzo 1987, n. 74, e come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4585 del 14 aprile 1976
«La domanda di divorzio deve essere proposta davanti al tribunale del luogo dove risiede il convenuto, e cioè nel luogo in cui questi ha la sua dimora abituale; a tal fine è irrilevante la circostanza che il convenuto, dopo aver trasferito la sua...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8049 del 22 luglio 1995
«Nella determinazione del luogo di residenza del convenuto, anche al fine della competenza per territorio in ordine alla domanda di separazione personale (art. 4 L. n. 898 del 1970, sostituito dall'art. 8 L. n. 74 del 1987, richiamato, quanto ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1170 del 5 aprile 1976
«In considerazione del fatto che in ordine alla domanda di scioglimento del matrimonio ai sensi dell'art. 3, n. 2 lett. E) L. 1° dicembre 1970, n. 898, la sussistenza della giurisdizione del giudice italiano presuppone la cittadinanza italiana...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 411 del 25 gennaio 1989
«La norma introdotta con l'art. 8 della L. 6 marzo 1987, n. 74 — ai sensi della quale la domanda per ottenere lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, nel caso di residenza all'estero di entrambi i coniugi, può essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2725 del 9 marzo 1995
«È improponibile la domanda di divorzio che, fondata sulla pronuncia di separazione giudiziale (o sulla separazione consensuale) dei coniugi, sia proposta prima del passaggio in giudicato della sentenza di separazione (o della omologazione della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8088 del 4 novembre 1987
«Al fine della proponibilità della domanda di divorzio, che venga fondata su sentenza di separazione giudiziale ovvero su omologazione di separazione consensuale, e per il caso in cui vi sia stato in precedenza un altro procedimento di separazione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1819 del 1 marzo 1997
«Il termine triennale di ininterrotta separazione fissato, dall'art. 3, n. 2, lett. b) della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (così come modificato dall'art. 4 della legge 6 marzo 1987, n. 74), per la proponibilità della domanda di scioglimento o di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3237 del 27 maggio 1982
«Al fine dell'esperibilità dell'azione per lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, fondata sulla esistenza di una separazione personale, la maturazione del termine di cui ai commi quarto e quinto dell'art. 3 della legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3086 del 22 giugno 1978
«Nel giudizio di divorzio, l'opposizione del coniuge convenuto, determinando il prolungamento del periodo minimo di separazione necessario per la trattazione della causa, non incide retroattivamente sulla validità della domanda proposta prima del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6372 del 16 dicembre 1985
«Al fine della proponibilità della domanda di divorzio, a norma dell'art. 3 n. 2 lett. b) della L. 1 dicembre 1970, n. 898, acquistano rilevanza autonoma ed indipendente ciascuna delle situazioni contemplate da detta norma, e cioè la separazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1341 del 4 marzo 1986
«Ai fini della proposizione della domanda di scioglimento del matrimonio, da parte di coniugi già separati, ai sensi dell'art. 3 n. 2 lett. b) della L. 1 dicembre 1970, n. 898, la separazione di fatto è equiparata a quella giudiziale o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11061 del 19 maggio 2011
«Il ricorso introduttivo del giudizio volto allo scioglimento o alla cessazione degli effetti civili del matrimonio deve contenere il "petitum" richiesto al giudice, con la conseguenza che, quando esso contenga unicamente la domanda di riduzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26365 del 7 dicembre 2011
«Nel giudizio di cessazione degli effetti civili del matrimonio, è necessario il ministero di un difensore ai sensi dell'art. 82, terzo comma, c.p.c., trattandosi di procedura camerale che risolve una controversia su diritti soggettivi e di natura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9236 del 7 giugno 2012
«La disciplina dello scioglimento del matrimonio contratto a norma del codice civile e quella della cessazione degli effetti civili conseguenti alla trascrizione del matrimonio celebrato con rito religioso è identica nei presupposti e negli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6016 del 14 marzo 2014
«In tema di divorzio, il tentativo di conciliazione da parte del presidente del tribunale, pur essendo necessario per l'indagine sull'irreversibilità della frattura spirituale e materiale tra i coniugi, non costituisce un presupposto indefettibile...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3169 del 28 settembre 1976
«Nel giudizio di divorzio, il tentativo di conciliazione delle parti, mediante audizione separata delle stesse, configura un atto necessario per l'indagine sull'irreversibilità della frattura spirituale e materiale fra i coniugi, e, quindi, sul...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5865 del 4 luglio 1987
«Nel giudizio di divorzio, l'omissione del tentativo di conciliazione dei coniugi, per effetto della mancata comparizione di uno di essi all'udienza presidenziale all'uopo fissata, può ritenersi illegittima, e quindi idonea ad invalidare i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23070 del 16 novembre 2005
«In tema di divorzio, il tentativo di conciliazione da parte del presidente del tribunale, pur configurandosi come un atto necessario per l'indagine sull'irreversibilità della frattura spirituale e materiale del rapporto tra i coniugi, non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4119 del 28 settembre 1977
«Nel procedimento di divorzio, la mancata comparizione di uno dei coniugi all'udienza fissata per il tentativo di conciliazione, ancorché giustificata da gravi e comprovati motivi, non incide sulla procedibilità dell'azione, e non impone di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17336 del 23 luglio 2010
«Con riferimento ai procedimenti di divorzio introdotti anteriormente all'entrata in vigore della legge 14 maggio 2005, n. 80, una volta instaurato regolarmente il contraddittorio la mancata comparizione di una delle parti non incide sulla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2875 del 16 ottobre 1974
«L'art. 4, comma quarto, della L. 1° dicembre 1970, n. 898, contenente la disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio, rimette al prudente apprezzamento del presidente del tribunale la valutazione della sussistenza e della gravità dei motivi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7957 del 28 ottobre 1987
«Nel giudizio di divorzio, e dopo che le parti, rimasto vano il tentativo presidenziale di conciliazione, siano state rimesse davanti all'istruttore, deve ritenersi consentito al coniuge convenuto, fino all'udienza di comparizione davanti a detto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22607 del 2 dicembre 2004
«Nel giudizio di divorzio, spetta al Presidente del Tribunale la competenza a provvedere, all'udienza a questo fine fissata innanzi a sè, al tentativo di conciliazione dei coniugi e all'adozione dei provvedimenti temporanei ed urgenti, ex art. 4,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11315 del 28 ottobre 1995
«Con la nuova disciplina del processo di divorzio introdotta con l'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74, che ha sostituito l'art. 4 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, è stato abrogato il potere del presidente del tribunale di assegnare un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9882 del 28 aprile 2006
«Nel processo di divorzio non trovano applicazione gli artt. 183 e 190 c.p.c., venendo in rilievo la disciplina speciale di cui all'art. 4 della legge 1 dicembre 1970, n. 898 (come modificato dall'art. 8 della legge 6 marzo 1987, n. 74) volta ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8190 del 29 agosto 1997
«Nel giudizio diretto allo scioglimento o alla cessazione degli effetti civili del matrimonio, l'omessa produzione, all'atto del deposito del ricorso, dei documenti riguardanti il reddito indicati dall'art. 5 comma nono legge n. 898 del 1970, come...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 17825 del 22 luglio 2013
«Nel giudizio di divorzio, una volta emessi i provvedimenti presidenziali temporanei ed urgenti, questi non possono essere modificati con una decisione assunta in sede di giudizio di revisione delle condizioni di separazione.»