Cassazione civile Sez. II ordinanza n. 23036 del 28 luglio 2023

(2 massime)

(massima n. 1)

La rinuncia del coniuge all'azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima può comportare un arricchimento nel patrimonio della figlia beneficiata, nominata erede universale, tale da integrare gli estremi di una donazione indiretta, se corra un nesso di causalità diretta tra donazione e arricchimento.

(massima n. 2)

Le donazioni indirette (o liberalità atipiche o non donative, secondo altra nomenclatura) sono contemplate dall'art. 809 c.c. come liberalità risultanti da atti diversi dalla donazione e sono menzionate dall'art. 737 c.c., che impone ai soggetti tenuti alla collazione di conferire ai coeredi tutto ciò che hanno ricevuto dal de cuius per donazione "direttamente o indirettamente". Tali donazioni sono sottoposte alle norme di carattere sostanziale, come recita l'art. 809 c.c., tuttavia le stesse si sottraggono al rigido formalismo del tipico atto di liberalità.

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