Cassazione civile Sez. VI-2 ordinanza n. 25968 del 24 settembre 2021

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di contratti, a norma dell'art. 1439 c.c., il dolo č causa di annullamento del contratto quando i raggiri usati siano stati tali che, senza di essi, l'altra parte non avrebbe prestato il proprio consenso per la conclusione del contratto, ossia quando, determinando la volontā del contraente, abbiano ingenerato nel "deceptus" una rappresentazione alterata della realtā, provocando nel suo meccanismo volitivo un errore da considerarsi essenziale ai sensi dell'art. 1429 c.c. Ne consegue che a produrre l'annullamento del contratto non č sufficiente una qualunque influenza psicologica sull'altro contraente, ma sono necessari artifici o raggiri o anche semplici menzogne, che abbiano avuto comunque un'efficienza causale sulla determinazione volitiva della controparte e, quindi, sul consenso di quest'ultima.

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