Cassazione civile Sez. III sentenza n. 20324 del 20 ottobre 2005

(1 massima)

(massima n. 1)

Chi svolge attivitā domestica (attivitā tradizionalmente esercitata dalla "casalinga"), benchč non percepisca reddito monetizzato, svolge tuttavia un'attivitā suscettibile di valutazione economica; sicchč quello subito in conseguenza della riduzione della propria capacitā lavorativa, se provato, va legittimamente inquadrato nella categoria del danno patrimoniale (come tale risarcibile, autonomamente rispetto al danno biologico, nelle componenti del danno emergente ed, eventualmente, anche del lucro cessante). Il fondamento di tale diritto - che compete a chi svolge lavori domestici sia nell'ambito di un nucleo familiare (legittimo o basato su una stabile convivenza), sia soltanto in favore di se stesso - č difatti pur sempre di natura costituzionale, ma, a differenza del danno biologico, che si fonda sul principio della tutela del diritto alla salute (art. 32 Cost.), riposa sui principi di cui agli articoli 4, 36 e 37 della Costituzione (che tutelano, rispettivamente, la scelta di qualsiasi forma di lavoro ed i diritti del lavoratore e della donna lavoratrice).

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