Cassazione civile Sez. I sentenza n. 9372 del 5 maggio 2005

(1 massima)

(massima n. 1)

Nella determinazione dell'indennità di esproprio di un'area edificata, secondo il criterio del valore venale, il valore del sedime, diversamente dalle aree pertinenziali (che, mantenendo la propria individualità fisica e giuridica, sono separatamente indennizzabili), non è scindibile né autonomamente apprezzabile rispetto al valore della costruzione, per la quale, peraltro, l'applicazione del predetto criterio non può escludere la considerazione del corrispettivo derivante dalle possibilità di trasformazione dell'edificio (attraverso ristrutturazioni, demolizioni, riedificazioni ecc.), delle quali occorre tener conto sia in base ad un metodo sintetico-comparativo sia in base ad un metodo analitico-ricostruttivo.

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