Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47592 del 22 novembre 2019

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di furto, si configura la circostanza aggravante di cui all'art. 625, comma primo, n. 2, cod. pen. qualora l'agente si introduca in un locale non attraverso il normale ingresso, ma attraverso una finestra, non assumendo a tal fine rilievo né l'altezza dell'apertura dal suolo, né la circostanza che questa sia chiusa o aperta, dal momento che la "ratio" dell'aggravante risiede nell'esigenza di tutelare la fiducia del detentore nell'inviolabilità dei passaggi non naturali e che il concetto di "frode" racchiude qualsiasi espediente o accorgimento diretto a superare la naturale custodia e protezione delle cose.

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