Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18256 del 2 maggio 2019

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di associazione di tipo mafioso, ai fini della configurabilitą del concorso esterno, occorre che il dolo diretto investa sia il fatto tipico oggetto della previsione incriminatrice, sia il contributo causale recato dalla condotta dell'agente alla conservazione o al rafforzamento dell'associazione, agendo l'interessato nella consapevolezza e volontą di recare un contributo alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso del sodalizio. (Fattispecie relativa a due imprenditori che, nel contesto della realizzazione dei lavori pubblici di metanizzazione, avevano propiziato l'inserimento di alcune imprese mafiose nel remunerativo sistema dei noli a freddo di cantiere e avevano agevolato la corresponsione del "pizzo" da parte dell'impresa appaltatrice, attraverso un sistema di sovrafatturazioni, ideato per dissimulare il pagamento di una tangente dell'ammontare di circa due milioni di euro).

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