Cassazione penale Sez. VII ordinanza n. 24276 del 31 maggio 2019

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di violazione dei sigilli, l'elemento soggettivo del reato previsto dall'art. 349 cod. pen. č integrato dal dolo generico, per cui č sufficiente che il soggetto attivo si rappresenti e voglia realizzare la violazione dei sigilli apposti per legge o sulla base di un provvedimento dell'autoritā competente, senza che sia necessario il fine specifico di recare un "vulnus" alla conservazione o all'identitā della cosa sequestrata. (Nella fattispecie la Corte di cassazione ha ritenuto che il parere favorevole al rilascio del permesso di costruire, non essendo equipollente al positivo rilascio del medesimo permesso, non legittima l'inizio o la prosecuzione dei lavori su un immobile cui siano stati apposti i sigilli).

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