Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 11394 del 18 marzo 2015

(1 massima)

(massima n. 1)

L'integrazione del reato di abuso d'ufficio richiede una duplice distinta valutazione di ingiustizia, sia della condotta (che deve essere connotata da violazione di norme di legge o di regolamento), sia dell'evento di vantaggio patrimoniale (che deve risultare non spettante in base al diritto oggettivo); non č peraltro necessario, ai fini predetti, che l'ingiustizia del vantaggio patrimoniale derivi da una violazione di norme diversa ed autonoma da quella che ha caratterizzato l'illegittimitā della condotta, qualora - all'esito della predetta distinta valutazione - l'accrescimento della sfera patrimoniale del privato debba considerarsi "contra ius". (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto che correttamente la sentenza impugnata avesse giudicato riconducibile alla fattispecie di8 cui all'art. 323 cod. pen. il conferimento da parte del presidente di una provincia - in violazione delle vigenti norme regolamentari - di un incarico dirigenziale, ad un soggetto privo dei requisiti richiesti, nell'ambito della struttura amministrativa dell'ente territoriale).

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