Cassazione civile Sez. I sentenza n. 2528 del 7 luglio 1976

(1 massima)

(massima n. 1)

Il dolo, quale causa di annullamento del contratto, può consistere in una semplice reticenza: in tal caso, colui che chiede l'annullamento deve provare la reticenza, mentre spetta a colui che sostiene la validità del contratto di provare che la circostanza da lui taciuta era in realtà nota alla controparte.

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