Cassazione civile Sez. Unite sentenza n. 1955 del 11 marzo 1996

(1 massima)

(massima n. 1)

A norma dell'art. 1439 codice civile, il dolo č causa di annullamento del contratto quando i raggiri usati siano stati tali che, senza di essi, l'altra parte non avrebbe prestato il proprio consenso per la conclusione del contratto, ossia, quando, determinando la volontā del contraente, abbiano ingenerato nel deceptus una rappresentazione alterata dalla realtā, provocando nel suo meccanismo volitivo un errore da considerarsi essenziale ai sensi dell'art. 1429 codice civile. Ne consegue che a produrre l'annullamento del contratto non č sufficiente una qualunque influenza psicologica sull'altro contraente, ma sono necessari artifici o raggiri, o anche semplici menzogne che abbiano avuto comunque un'efficienza causale sulla determinazione volitiva della controparte e, quindi, sul consenso di quest'ultima.

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