Cassazione civile Sez. III sentenza n. 10815 del 8 giugno 2004

(2 massime)

(massima n. 1)

In tema di azione generale di rescissione per lesione, il requisito dello stato di bisogno richiesto dall'art. 1448 c.c., che costituisce uno degli elementi per l'ammissibilitą dell'azione generale di rescissione non coincide con l'assoluta indigenza o con una pressante esigenza di denaro, ma deve tuttavia intendersi come ricorrenza, anche se contingente, di una situazione di difficoltą economica riflettentesi non solo sulla situazione psicologica del contraente di modo da indurlo ad una meno avveduta cautela derivante da una minorata libertą di contrattazione, ma anche sul suo patrimonio sģ da determinare, in rapporto di causa ed effetto, una situazione di lesione ingiusta del medesimo in conseguenza della sproporzione tra la prestazione eseguita e quella ottenuta.

(massima n. 2)

La parte che deduce di essere incorsa in un errore di fatto sulla natura di un contratto e ne chiede l'annullamento deve indicare quale altro contratto intendeva concludere, mentre per l'errore sull'oggetto deve dimostrare che l'errore cade sull'identitą di esso. Essa inoltre ha l'onere di dimostrare l'essenzialitą dell'errore e la sua riconoscibilitą dalla controparte con l'uso dell'ordinaria diligenza.

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