Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13043 del 14 dicembre 2000

(1 massima)

(massima n. 1)

Per la configurabilitą del reato di estorsione non basta l'esercizio di una generica pressione alla persuasione o la formulazione di proposte esose o ingiustificate, ma occorre che l'agente si avvalga di modalitą coercitive tali da forzare la controparte a scelte in qualche modo obbligate, non essendole lasciata alcuna ragionevole alternativa fra il soggiacere alle altrui pretese o il subire, altrimenti, un pregiudizio diretto e immediato. (Nella specie, in applicazione di tali principi, la S.C. ha escluso che potesse qualificarsi come tentativo di estorsione la condotta del conduttore di un immobile il quale, a fronte di una richiesta di anticipata risoluzione del contratto di locazione da parte del proprietario, subordinava il proprio consenso al versamento di una somma a titolo di «buona uscita».

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