Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2429 del 15 marzo 1993

(2 massime)

(massima n. 1)

Per aversi esercizio arbitrario delle proprie ragioni è necessario che il soggetto agisca per esercitare un preteso diritto soggettivo e non per esercitare una potestà pubblica. Ne deriva che risponde di sequestro di persona, e non già del delitto ipotizzato dall'art. 393 c.p., colui il quale, anziché denunciare all'autorità chi sospetta autore di un furto, lo abbia privato della libertà personale per indurlo alla confessione o alla rivelazione del luogo dove ha nascosto la refurtiva.

(massima n. 2)

Per aversi esercizio arbitrario delle proprie ragioni è necessario che il soggetto agisca per esercitare un preteso diritto soggettivo e non per esercitare una potestà pubblica. Ne deriva che risponde di sequestro di persona, e non già del delitto ipotizzato dall'art. 393 c.p., colui il quale, anziché denunciare all'autorità chi sospetta autore di un furto, lo abbia privato della libertà personale per indurlo alla confessione o alla rivelazione del luogo dove ha nascosto la refurtiva.

Hai un dubbio o un problema su questo argomento?

Scrivi alla nostra redazione giuridica

e ricevi la tua risposta entro 5 giorni a soli 29,90 €

Nel caso si necessiti di allegare documentazione o altro materiale informativo relativo al quesito posto, basterà seguire le indicazioni che verranno fornite via email una volta effettuato il pagamento.