Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2476 del 19 marzo 1984

(1 massima)

(massima n. 1)

Ai fini della configurabilità del reato di estorsione, anche la minaccia dell'esercizio di un diritto, in sé non ingiusta, può diventare tale, se l'esercizio del diritto è finalizzato a conseguire un profitto non dovuto. Tuttavia, la semplice strumentalizzazione dell'esercizio di un diritto, ove si esprima in termini contrattuali, in un rapporto paritario di libere determinazioni, pur diretta, per ipotesi, alla realizzazione di un notevole profitto, non rende questo ingiusto in senso tecnico, in quanto esso è rappresentativo di una prestazione nell'incontro sinallagmatico delle volontà. (Nella fattispecie, in sede di transazione di controversie pendenti tra locatore e locatario, quest'ultimo aveva richiesto la somma di lire 700.000 in corrispettivo di spese effettuate e dell'immediato rilascio dell'immobile. La S.C. ha annullato con rinvio la sentenza di condanna per tentata estorsione).

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