Cassazione civile Sez. II sentenza n. 2035 del 1 marzo 1994

(1 massima)

(massima n. 1)

Il contratto di appalto diretto alla costruzione di un'opera edilizia, senza la prescritta licenza, è nullo e privo di effetti, in quanto ha un oggetto illecito per violazione delle norme imperative di cui agli artt. 31 e 41, L. 17 agosto 1942, n. 1150 e 10 e 13, L. 6 agosto 1967, n. 765, talché l'appaltatore non può pretendere in forza del contratto nullo il pagamento del corrispettivo pattuito, senza che possa rilevare l'ignoranza del mancato rilascio della concessione edilizia, che non può ritenersi scusabile per la grave colpa del contraente, il quale con l'ordinaria diligenza avrebbe potuto avere conoscenza della reale situazione. Ne consegue che essendo dedotta in contratto un'opera contrastante con norme imperative, e penalmente punita con previsione di responsabilità a carico del committente e dell'assuntore dei lavori, è irrilevante l'accertamento della comune intenzione delle parti di fare a meno della concessione o autorizzazione.

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