Cassazione civile Sez. III sentenza n. 5989 del 16 giugno 1998

(2 massime)

(massima n. 1)

Nell'esercizio del suo potere discrezionale inerente alla esecuzione e manutenzione di opere pubbliche la P.A. incontra limiti derivanti sia da norme di legge, regolamentari e tecniche, sia da regole di comune prudenza e diligenza, prima fra tutte quella del neminem laedere in ossequio alla quale essa č tenuta a far sė che l'opus publicum (in particolare una strada aperta al pubblico transito) non integri per l'utente gli estremi di una situazione di pericolo occulto (cosiddetta insidia o trabocchetto). Tale situazione ricorre, in particolare, quando lo stato dei luoghi č caratterizzato dal doppio e concorrente requisito della non visibilitā oggettiva del pericolo e della non prevedibilitā subiettiva del pericolo stesso.

(massima n. 2)

Nell'esercizio del suo potere discrezionale inerente alla esecuzione e manutenzione di opere pubbliche la P.A. incontra limiti derivanti sia da norme di legge, regolamentari e tecniche, sia da regole di comune prudenza e diligenza, prima fra tutte quella del neminem laedere in ossequio alla quale essa č tenuta a far sė che l'opus publicum (in particolare una strada aperta al pubblico transito) non integri per l'utente gli estremi di una situazione di pericolo occulto (cosiddetta insidia o trabocchetto). Tale situazione ricorre, in particolare, quando lo stato dei luoghi č caratterizzato dal doppio e concorrente requisito della non visibilitā oggettiva del pericolo e della non prevedibilitā subiettiva del pericolo stesso.

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