Cassazione civile Sez. Lavoro sentenza n. 5590 del 20 maggio 1995

(1 massima)

(massima n. 1)

Le dichiarazioni rese dalla parte in sede di libero interrogatorio ai sensi dell'art. 420 c.p.c. possono essere poste a base della decisione, pur non avendo un valore confessorio, ma non consentono al giudice, in relazione al loro contenuto, di omettere l'esame o l'ingresso nel giudizio di altre prove quando queste vertano su fatti che, in quanto non direttamente percepiti o percepibili dalla parte che chiede di provarli, non possono neppure essere dalla stessa utilmente riferiti in sede di libero interrogatorio, il quale ha ad oggetto i «fatti della causa» (art. 117 c.p.c.) nel senso di fatti percepiti dalla parte chiamata a renderlo.

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