Cassazione civile Sez. Lavoro sentenza n. 2019 del 22 febbraio 1995

(1 massima)

(massima n. 1)

È pienamente legittima la sentenza in calce alla quale si dia atto che il provvedimento stesso è stato adottato e redatto in collaborazione con un uditore giudiziario, atteso che, da un lato, né le partecipazione dell'uditore all'udienza, né la sua presenza in camera di consiglio alterano in alcun modo la composizione del giudice, che rimane monocratico o collegiale indipendentemente dalla presenza di una persona che, essendo sfornita di funzioni giudiziarie, non è in grado di influire col suo voto sulla decisione da adottare, e, dall'altro, che la sentenza stessa, anche se redatta dall'uditore, viene sottoscritta dal giudice relatore solo dopo la verifica che la motivazione stessa corrisponde esattamente all'opinione del giudicante.

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