Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35577 del 6 aprile 2016

(2 massime)

(massima n. 1)

In tema di abuso d'ufficio, la prova del dolo intenzionale, che qualifica la fattispecie criminosa, può essere desunta anche da una serie di indici fattuali, tra i quali assumono rilievo l'evidenza, reiterazione e gravità delle violazioni, la competenza dell'agente, i rapporti fra agente e soggetto favorito, l'intento di sanare le illegittimità con successive violazioni di legge. (Fattispecie di omessa adozione, da parte di un Sindaco, di provvedimento di vigilanza con riguardo alla realizzazione di illecito edilizio e paesaggistico nel comune amministrato, nella quale la Corte ha ritenuto corretto il giudizio di colpevolezza fondato sulla provata conoscenza, da parte dell'imputato, della natura dell'intervento edilizio e del vincolo gravante sull'immobile).

(massima n. 2)

L'omessa trascrizione del vincolo indiretto, previsto dall'art. 45, D.Lgs. n. 42 del 2004, non necessariamente rileva ai fini dell'integrazione del reato di abuso d'ufficio, in quanto tale reato riguarda l'omesso esercizio dei poteri di vigilanza in relazione all'esecuzione di opere edili illegittime.

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