Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34519 del 8 agosto 2013

(2 massime)

(massima n. 1)

Non integra il delitto di turbata libertą degli incanti l'attivitą intimidatoria posta in essere nei confronti del curatore fallimentare al fine di impedire la vendita di beni di una societą fallita, non essendo quest'ultimo, ma il giudice delegato, l'organo competente alla procedura finalizzata alla vendita.

(massima n. 2)

Non integra il delitto di turbata libertą degli incanti la presentazione al giudice fallimentare di plurime istanze di sospensione della vendita di beni di una societą fallita, presentate dall'amministratore della societą medesima sia pure con intenti meramente dilatori. (In motivazione, la Corte ha evidenziato che siffatta condotta processuale, in quanto espressione comunque del diritto della parte alla salvaguardia dei propri diritti in sede processuale, non concretizza nessuna delle condotte punite dall'art. 353 c.p.).

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