Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34145 del 11 agosto 2003

(2 massime)

(massima n. 1)

In tema di violazione di sepolcro, la sussistenza del reato non č esclusa dalla circostanza che il sepolcro, la tomba o l'urna oggetto della violazione non si trovino in un cimitero consacrato, posto che la fattispecie di cui all'art. 407 c.p. tutela il sentimento della pietā verso i defunti, il quale č suscettibile di offesa a prescindere dalla situazione in cui si trova il luogo violato.

(massima n. 2)

La nozione di cadavere quale possibile oggetto delle condotte di sottrazione, soppressione o distruzione, come sanzionate dall'art. 411 c.p., comprende anche resti umani consistenti nello scheletro od in parte di esso, purché si tratti di resti tuttora capaci di suscitare il sentimento della pietā verso i defunti.

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