Cassazione civile Sez. Lavoro sentenza n. 12034 del 21 novembre 1995

(1 massima)

(massima n. 1)

La riserva di impugnazione differita formulata avverso una sentenza non definitiva, che, ai sensi del primo comma degli artt. 340 e 361 c.p.c., preclude alla parte che l'ha fatta la facoltà di proporre l'impugnazione immediata (che, pertanto, se proposta, deve essere dichiarata inammissibile), rimane priva di effetti — a norma dell'ultimo comma dell'art. 361 c.p.c. (oltre che dell'art. 340 dello stesso codice, che ha lo stesso contenuto), il cui fine è quello di evitare che il giudice superiore, in difformità con quanto previsto dall'art. 335 c.p.c., emetta, sulle impugnazioni proposte avverso la stessa sentenza, più decisioni in tempi diversi ed a conclusione di distinti processi — quando una delle altre parti del giudizio abbia proposto immediata impugnazione contro la sentenza non definitiva. Tale disposizione deve essere peraltro interpretata nel senso che essa presuppone che l'altra parte, immediatamente impugnante, non abbia formulato, a sua volta, la riserva di impugnazione, con la conseguenza che, ove invece si verifichi quest'ultima ipotesi, tutte le impugnazioni, in quanto precedute dalla riserva, devono essere dichiarate inammissibili.La riserva di impugnazione differita formulata avverso una sentenza non definitiva, che, ai sensi del primo comma degli artt. 340 e 361 c.p.c., preclude alla parte che l'ha fatta la facoltà di proporre l'impugnazione immediata (che, pertanto, se proposta, deve essere dichiarata inammissibile), rimane priva di effetti — a norma dell'ultimo comma dell'art. 361 c.p.c. (oltre che dell'art. 340 dello stesso codice, che ha lo stesso contenuto), il cui fine è quello di evitare che il giudice superiore, in difformità con quanto previsto dall'art. 335 c.p.c., emetta, sulle impugnazioni proposte avverso la stessa sentenza, più decisioni in tempi diversi ed a conclusione di distinti processi — quando una delle altre parti del giudizio abbia proposto immediata impugnazione contro la sentenza non definitiva. Tale disposizione deve essere peraltro interpretata nel senso che essa presuppone che l'altra parte, immediatamente impugnante, non abbia formulato, a sua volta, la riserva di impugnazione, con la conseguenza che, ove invece si verifichi quest'ultima ipotesi, tutte le impugnazioni, in quanto precedute dalla riserva, devono essere dichiarate inammissibili.

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