Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7249 del 24 luglio 1993

(2 massime)

(massima n. 1)

Ai fini della ravvisabilità dell'aggravante di cui all'art. 61 n. 5 c.p., è sufficiente che la difesa sia semplicemente ostacolata, sicché sussiste tale aggravante allorquando la vittima venga colta di sorpresa mentre siede sola nello stretto abitacolo di una automobile ferma sulla strada e perciò facile e sicuro bersaglio di colpi di arma da fuoco esplosi dall'esterno del veicolo da soggetto avvicinatosi cautamente senza che la vittima designata si accorgesse della sua presenza se non al momento dell'esplosione dei colpi. (Fattispecie in tema di omicidio).

(massima n. 2)

Nel caso in cui al ferimento di una donna - nella specie attinta da colpi di pistola - sia conseguito l'aborto e successivamente - a distanza di alcuni giorni - la morte e siano ritenuti sussistenti gli elementi oggettivi e soggettivi del delitto di procurato aborto di cui all'art. 18 L. 22 maggio 1978, n. 194, tale reato non può essere assorbito in quello più grave di omicidio di cui all'art. 575 c.p. poiché l'evento dell'aborto si è realizzato sul piano fenomenico in modo distinto e anteriore rispetto a quello della morte della donna. Tuttavia, trattandosi di eventi autonomi puniti da disposizioni di legge diverse, cagionati con una sola azione, il reato di procurato aborto deve essere unificato con quello di omicidio ai sensi dell'art. 81, primo comma, c.p. (concorso formale) e non col vincolo della continuazione. (Nella specie il ricorrente sosteneva che dovrebbe escludersi l'applicabilità dell'art. 575 c.p., rientrando la morte della donna nell'ipotesi di cui all'art. 18, secondo e quarto comma, L. n. 194 del 1978, tipica forma di reato progressivo. La S.C. ha invece osservato che, quanto all'evento aggravante «morte», derivante dai fatti indicati nei commi primo e secondo dell'art. 18 citato, esso non deve essere voluto, mentre, qualora la morte o la lesione siano dolose, si risponderà del delitto di cui al primo e secondo comma in concorso formale con le lesioni o l'omicidio, sia nella forma tentata che in quella consumata).

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