Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 4015 del 17 aprile 1996

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di maltrattamenti familiari (art. 572 c.p.), correttamente il giudice di merito desume dalla ripetitivitą dei fatti di percosse e di ingiurie l'esistenza di un vero e proprio sistema di vita di relazione abitualmente doloroso ed avvilente, consapevolmente instaurato dall'agente, a seguito di iniziali stati di degenerazione del rapporto familiare. Per la configurabilitą del reato non č richiesta una totale soggezione della vittima all'autore del reato, in quanto la norma, nel reprimere l'abituale attentato alla dignitą e al decoro della persona, tutela la normale tollerabilitą della convivenza.

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