Cassazione civile Sez. III sentenza n. 5397 del 5 marzo 2013

(1 massima)

(massima n. 1)

La trascrizione della domanda giudiziale, ai sensi dell'art. 2652, n. 2, c.c., ha la funzione di prenotare, nei confronti dei terzi, gli effetti della pronuncia che verrā successivamente emessa, realizzando una tutela anticipata del diritto che colui che trascrive andrā ad acquistare. Ne consegue che, nel caso della trascrizione della domanda di giudizio arbitrale, finalizzata all'esecuzione specifica dell'obbligo di concludere un contratto di acquisto di nuda proprietā di un immobile, chi trascrive non č tenuto a dare conto, nella relativa nota, anche dell'esistenza e della durata dell'usufrutto residuo gravante sull'immobile stesso, trattandosi di diritto di cui č titolare un soggetto diverso da quello che trascrive la domanda giudiziale.

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