Cassazione civile Sez. I sentenza n. 9482 del 7 settembre 1999

(1 massima)

(massima n. 1)

L'art. 2383 c.c., che prevede il diritto al risarcimento dei danni in favore dell'amministratore di una societą per azioni revocato dall'incarico senza giusta causa, non si applica indiscriminatamente, nonostante il richiamo ad esso contenuto nell'art. 2487 c.c., agli amministratori di societą a responsabilitą limitata. Esso, infatti, va inquadrato nel sistema normativo della societą per azioni, che non prevede la nomina di amministratori a tempo indeterminato, ipotesi nella quale l'applicazione della suddetta regola comporterebbe la impossibilitą, per tutta la durata della vita dell'amministratore, di una revoca in assenza di giusta causa senza obbligo di risarcimento del danno, in aperta contraddizione con il carattere fiduciario dell'incarico di cui si tratta. Pertanto, la revoca di un amministratore di una societą a responsabilitą limitata nominato a tempo indeterminato non trova la sua disciplina nel predetto art. 2382 c.c., bensģ nell'ari. 1725 c.c., il cui secondo comma prevede che, in assenza di giusta causa, la revoca del mandato a titolo oneroso a tempo indeterminato attribuisce al mandatario (figura la cui somiglianza con quella dell'amministratore di societą di capitali giustifica l'applicazione analogica a quest'ultimo della relativa disciplina, in assenza di una normativa specifica) il diritto al risarcimento del danno solo se essa non sia stata comunicata con congruo preavviso.

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