Cassazione civile Sez. II sentenza n. 9001 del 25 luglio 1992

(2 massime)

(massima n. 1)

L'azione del committente per il risarcimento dei danni derivanti dalle difformità, i vizi o la mancanza di qualità dell'opera appaltata si aggiunge, nel caso di colpa dell'appaltatore, a quella diretta alla eliminazione, a spese dell'appaltatore, delle difformità e dei vizi o alla riduzione del prezzo, specificamente prevista dall'art. 1668 c.c., senza identificarsi con questa, né essere surrogabile con gli effetti della relativa pronuncia.

(massima n. 2)

La responsabilità dell'appaltatore per le difformità ed i vizi dell'opera appaltata, specificamente regolata dall'art. 1668 c.c. senza escludere l'applicazione dei principi generali in materia di inadempimento contrattuale, deve estendersi anche alla mancanza di qualità (essenziali o pattuite), non essendo ipotizzabile una diversità di disciplina tra le predette ipotesi, che in egual modo concretano forme di inadempimento contrattuale dell'appaltatore.

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