Cassazione civile Sez. V sentenza n. 898 del 13 gennaio 2023

(1 massima)

(massima n. 1)

Il legale rappresentante ex art. 36 c.c., è colui che assume in via principale la qualità di soggetto passivo di imposta perchè su di lui gravano gli obblighi tributari riferibili all'associazione che rappresenta. Si esclude quindi che il rappresentante legale possa andare esente, a fini fiscali, da responsabilità solidale con l'ente semplicemente adducendo la mancata ingerenza nella concreta gestione del medesimo, poiché il rappresentante legale partecipa alle decisioni volte alla creazione di rapporti obbligatori di natura tributaria per conto dell'associazione. Ai fini tributari ciò che rileva è l'effettiva direzione delle attività nel periodo fiscale oggetto degli atti impositivi impugnati e le specifiche obbligazioni tributarie derivanti dagli stessi. In tal caso però, l'onere della prova grava su colui che invoca in giudizio la responsabilità dell'agente, volto a dimostrare l'esistenza di elementi da cui desumere la sua qualità di rappresentante e/o di gestore di tutta o di parte dell'attività dell'associazione, mentre, sul rappresentante legale, grava dare prova della sua estraneità alla gestione dell'ente.

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